Donne e società: aperto il dibattito sul congelamento degli ovuli


(a cura di Flavio Colacito – psicopedagogista). Nel mondo del lavoro ci sono donne con un’occupazione a tempo pieno determinate a non rinunciare alla carriera, con il rovescio della medaglia che queste scelte comportano, ovvero l’impossibilità di mettere al mondo un figlio senza doversi imbattere in mille difficoltà che rendono praticamente impossibile tale scelta. Facebook e Apple, i due giganti della Silicon Valley che si sono offerti di pagare il procedimento per consentire alle loro dipendenti di congelare gli ovuli, hanno concorso a creare un vero e proprio dibattito sulla questione della maternità connessa alla donna in carriera, quella che un giorno potrebbe pensare ad un figlio senza il pensiero dell’età che avanza. Ora è il caso di capire se questi colossi del variegato mondo multimediale e della finanza facciano davvero l’interesse delle loro dipendenti o se non sarebbe molto più equo concedere alla donna moderna ed emancipata di potersi permettere il ruolo di madre con delle politiche di sostegno adeguate: il dibattito è aperto. Tuttavia Facebook ha già messo in campo le sue strategie, mentre Apple lo farà a partire da gennaio, almeno stando a quanto dichiarato dai portavoce dei due colossi a Nbc News.Entrambe la aziende risultano al momento le prime realtà produttive ad attuare interventi economici destinati al loro personale, ciò in riferimento al particolare campo d’intervento medico .”Avere una carriera e anche bambini è ancora una cosa difficile da fare”, ha affermato Brigitte Adams, a sostegno del congelamento degli ovuli e curatrice del forum Eggsurance da lei stessa messo a punto. “Offrendo questo beneficio, le compagnie investono nelle donne”, ha tenuto a precisare, “sostenendo la loro decisione di condurre la vita che decidono”.Naturalmente il modus operandi con cui la scienza sta affinando le tecniche in un settore delicato come la genetica, non può al momento offrire alcuna garanzia sulla reale possibilità che il bambino nasca. La Società americana di Medicina della Riproduzione non possiede statistiche complete sui bambini venuti al mondo a partire da ovuli congelati, nutrendo più di qualche dubbio sull’efficacia della fertilità estesa al congelamento degli ovuli, precisando che il fattore tempo è determinante: prima avviene il congelamento, maggiore risulta la possibilità che l’esperimento possa avere successo. Il personale clinico in questo settore consiglia di norma di congelare almeno 20 ovuli, ma il procedimento non è affatto economico, in quanto mediamente si devono mettere in conto cifre elevate,fino a 10mila dollari (circa 8mila euro) solo per l’operazione, a cui vanno aggiunti più 500 dollari all’anno per permettere agli ovuli di essere conservazione fino all’effettiva utilizzazione.Al momento si sa che l’intervento promosso dalle due aziende sarebbe in grado di coprire fino a 20mila dollari di spese, comprese quelle delle lavoratrici part-time, in questo caso solo per Apple. Inevitabili le innumerevoli proteste su tutti i fronti di questa iniziativa inedita, specialmente in tema di maschilismo, che da più fronti sarebbe il segno distintivo tipico delle società della Silicon Valley, le quali hanno chiarito il loro contributo unicamente destinato – a loro dire – a conciliare i difficili ambiti di famiglia e lavoro. Apple ha rivendicato di aver contribuito a migliorare le modalità per usufruire dei permessi per maternità e di finanziare alcuni costi in caso di adozione, così come Facebook rende noto che le sue dipendenti hanno fino a quattro mesi di permesso maternità, integrati con un bonus di 4mila dollari. Inoltre Apple punta ad una politica finalizzata ad “aumentare i benefici per le donne”, attraverso “un’estensione della politica per il congedo maternità insieme alla crioconservazione degli ovociti come parte del nostro supporto ai trattamenti contro l’infertilità”. Complessivamente l’obiettivo generale da seguire per l’azienda di Cupertino è quello di offrire alle donne nuove opportunità e “fare il miglior lavoro della loro vita mentre si prendono cura dei propri cari e crescono le famiglie”. In questa situazione decisamente discutibile, la donna è chiamata ad avere un ruolo importante nel determinare quali siano le reali priorità, con inevitabili responsabilità nel campo della bioetica, ma anche del ruolo di madre che sembra più strumentale che naturale, quasi come se avere un figlio in un tempo dato sia un atto, un fatto, senza spontaneità o desiderio.


16 Ottobre 2014

Categoria : Società
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