Lettera aperta sulla sanità


Fausto di Nisio ha scritto al presidente D’Alfonso e all’assessore Paolucci questa LETTERA APERTA:
“Egregi Signori,
quale cittadino mi permetto di sottoporre alla Vostra attenzione una sollecitazione su un tema caldissimo
quale e’ quello del contenimento della spesa sanitaria.
E’ oramai chiaro a tutti che il governo del paese e’ sempre più intenzionato a spingere le Regioni
verso una rimodulazione della spesa sanitaria pur nel rispetto dei livelli minimi di assistenza che devono e,
aggiungo io, dovranno essere sempre garantiti.
In Abruzzo con poco più di 1 milione e 300 mila abitanti, a seguito degli accorpamenti già avvenuti,
contiamo 4 Aziende Sanitarie Locali; la Lombardia, a titolo di esempio, conta quasi 10 milioni di abitanti ed
ha il proprio territorio suddiviso in 15 aziende sanitarie locali.
Lavorando semplicemente di conto si comprende subito che nella nostra regione le aziende sanitarie
locali sono ancora troppe e che forse l’ipotesi dell’unica azienda sanitaria locale regionale non
rappresenterebbe una idea poi così tanto impercorribile.
Ma il vero problema non risiede in un semplicistico calcolo numerico quanto, almeno a mio modesto
parere, nella eccessivo campanilismo e nell’assenza di una visione unitaria che dovrebbe sovrintendere al
governo delle nostre aziende sanitarie.
Vorrei permettermi di farVi un esempio di quanto la frammentazione ed il campanilismo sia foriero
di sprechi di risorse pubbliche; per fare questo Vi pregherei di prendere in considerazione ciò che avviene
nella Asl di Pescara relativamente all’importante servizio di rianimazione.
Il presidio ospedaliero di Pescara conta 11 posti letto di rianimazione; quello di Popoli ne conta 4
facendo si che il totale della disponibilità di posti nell’area della Val Pescara arrivi a 15.
Il terzo presidio ospedaliero della Asl di Pescara e cioè quello di Penne sapete quanti posti letto
dedicati al servizio di rianimazione ha? nessuno !!! si, proprio così !!!
Tutta l’area vestina non è servita da questo importantissimo servizio essendo stati trasformati,
dall’attuale manager della Asl di Pescara, i 4 precedenti posti letto da rianimazione a terapia intensiva, che,
come Voi ben sapete, non sono esattamente la stessa cosa.
Risponde, secondo Voi, a qualche criterio razionale il fatto che un enorme bacino di abitanti come
quello dell’area vestina sia privato di un servizio importantissimo per la propria salute che crea non pochi
problemi alla funzionalità ed all’esistenza stessa del P.O. di Penne ?
Eppure una semplice visione d’insieme e non campanilista (continuo ad usare questo termine anche
se sarei tentato ad usarne un’altro) della ripartizione sul territorio dei servizi sanitari potrebbe risolvere il
problema semplicemente spostando i posti letto attuali di rianimazione dal P.O. di Popoli a quello di Penne
anche in considerazione del fatto che il P.O. di Sulmona ( di competenza di altra Asl ma a soli 20 km di
distanza da Popoli) ne conta ben 6 !!!
Questo è soltanto un esempio di come si potrebbero offrire servizi migliori ai cittadini in totale
invarianza del totale della spesa sanitaria.
Sono consapevole che in questo paese se si pensa di tagliare un tribunale o un ospedale o se ci si
mette contro qualche interesse di bottega si rischia di pagarne le conseguenze in termini elettorali ma penso
che sia arrivato il momento in cui chi ha la possibilità di ridurre gli sprechi (che secondo l’Agenzia Nazionale
sulla Sanità ammontano a 3 / 4 miliardi di euro) deve procedere senza indugio a accorpare, razionalizzare ed
in generale a migliorare la qualità con invarianza di risorse se non addirittura con la loro riduzione.
Niente di più e niente di meno di quello che professa quotidianamente il Presidente del Consiglio
Renzi (di cui continuo a non condividere la maggior parte delle iniziative politiche).


21 Ottobre 2014

Categoria : Dai Lettori
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