Sicuro che D’Alfonso abbia memoria?


L’assessore alla sanità Paolucci è stato un buon segretario del PD ed è un buon assessore. Dunque, non turba noi e neppure altri – supponiamo – la possibilità che torni segretario. Ognuno è padrone di scegliersi i segretari che vuole. La gente poi si esprime, quando è ora, infilando una scheda dentro un’urna, che ci si augura sempre non sia funeraria.
Quindi, non muove un fotone l’intenzione che pare il pantocratico Luciano D’Alfonso nutra di scegliere Paolucci per la guida del partito. Caso mai, uno si chiede se la giornata di questo giovane sia di 48 anziché 24 ore… Dove prenderà il tempo? Andrà pure qualche volta in pizzeria o in discoteca? Farà qualche volta il ragazzo, o è nato già tarato per i massimi sistemi?
Di fronte a questa tendenza dalfonsiana al paoluccismo, ci tornano in mente due cose. D’Alfonso disse battendo la mano sulla spalla di Cialente: “Farò quello che Massimo vuole” o qualcosa di simile. Cialente si faceva avanti per la segreteria del PD, appunto. Non è stato, finora, certamente ben accolto dal pantrocratico. Che il governatore abbia poca memoria?
Questo logorante dubbio è consolidato anche da un altro vecchio ricordo. D’Alfonso, quando nacque il PD abruzzese, seduto al Grand Hotel e del Parco, accanto al florilegio policromo dei vari propugnatori del neopartito, proclamò a voce piena che la prima cosa di cui si sarebbe occupato, sarebbe stata la legge per L’Aquila capoluogo. Da allora L’Aquila la aspetta.
Oggi, a molti anni di distanza, ogni tanto ne riparla come di una novità. Di un impegno di quelli importanti. Non si è accorto che nel frattempo L’Aquila è stata semidistrutta? E che, se ci fosse stata una legge adeguata, forse sarebbe rinata più facilmente?
Abbiamo apprezzamento per il governatore (senza dubbio intelligente e colto, il che è un vantaggio). Ma forse ne avremmo di più (e con noi altri) se usasse più coerenza. Detto questo, ci sta benissimo Cialente sindaco, con le sue irruenze e la sua scapigliatura senza ipocrisie. La sua vistosa umanità e vis polemica. E comprendiamo che, se fosse più imbalsamato, al PD piacerebbe di più… Come i gerontosauri che dal Cremlino ammiravano i missili in sfilata sulla piazza Rossa. Erano salme e non se n’erano accorti.



12 Novembre 2014

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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