Festival documentari “Lo faccio bene”


Avezzano – Partirà domenica 8 febbraio il “Lo Faccio Bene Cinefest” un festival di documentari, ad Avezzano, dedicato alla buone pratiche. Una rassegna di medi e corto-metraggi che raccontano chi ce l’ha fatta e chi lo sta facendo, oggi, in Italia e nel resto del mondo, che mostrano che si può fare e stimolino all’azione, subito, e possibilmente collettiva.
Il primo incontro vedrà la proiezione del documentario “Viaggio in camper nell’Italia che cambia” di Daniel Tarozzi, giornalista e scrittore, autore di un viaggio in camper durato 7 mesi per documentare una Italia che non si riconosce più nel clima disfattista e arrendevole, che vuole cambiare. Da questo viaggio è nato il libro di successo “Io faccio così” e questo documentario. Sarà presente l’autore, che parlerà della sua esperienza.

Seguiranno altre 5 giornate di proiezioni, tutte all’Auditorium della Biblioteca regionale e sempre alle ore 18. Mercoledì 11 febbraio proiezione di 8 documentari sul tema “Amare la terra”, venerdì 12 tema “Gioco di squadra”, martedì 17 “Belle storie”, venerdì 20 “La scuola che vorrei”, Mercoledì 25 febbraio proiezioni finali sul tema “Un’altra economia è possibile”.

Questo festival è itinerante, per ora ha avuto una sola altra proiezione, in Sicilia, è organizzato da alcune realtà legate all’economia solidale, tra le quali nella Marsica ci sono la Libera Scuola Marsica di Avezzano, il Gruppo d’Acquisto Solidale marsicano e il Casale Le Crete di Tagliacozzo. Presenterà tutte le serate Luca Gianotti, presidente di Libera Scuola Marsica, esperto camminatore (sua la recente camminata dedicata al terremoto Spirale della Memoria), scrittore, tra i promotori del gruppo d’acquisto solidale di Tagliacozzo. Il festival ha il patrocinio della Regione Abruzzo (Agenzia per la promozione culturale di Avezzano).
Si legge nella presentazione del festival: “Le buone pratiche “immortalate” in immagini, suoni, emozioni, possono contribuire a dare risposte all’attuale generazione di giovani derubati dei loro sogni, dei loro diritti e costretti spesso ad emigrare per saturazione e sfruttamento, ai bambini cittadini di domani a cui le scelte quotidiane di classi dirigenziali poco avvezze a sognare per tutti stanno sottraendo il futuro e a noi tutti che nonostante la stoltezza del vivere quotidiano, siamo ancora capaci di sognare e di far circolare la cultura del dono che ha arricchito le nostre vite e che necessariamente va in qualche modo restituita. In una battuta, dal capitale delle relazioni, prende avvio una nuova forma di rivoluzione gentile verso il mondo che vorremmo. “


31 Gennaio 2015

Categoria : Cultura
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