2014, il saldo delle imprese torna al +


L’Aquila – I DATI ABRUZZESI DEL CENTRO DI STUDI ECONOMICI CRESA – L’ARTIGIANATO CONTINUA A SOFFRIRE –
Tra gennaio e dicembre 2014 i Registri delle Camere di commercio hanno rilevato in Abruzzo la nascita di 9.093 imprese e la cessazione di 8.788, con un saldo di fine anno pari a 305 (al netto delle cancellazioni di ufficio) che portano a 148.485 il totale dello stock di imprese esistenti al 31 dicembre 2014. E’ quanto emerge dalle elaborazioni che il Cresa ha effettuato sulla base dei dati Infocamere, il Sistema informativo delle Camere di Commercio.

“La crisi sembra alleggerirsi considerando che il tasso di crescita è tornato su valori positivi dopo il 2013, unico anno in cui si era manifestata una preoccupante inversione di tendenza con risultati negativi. Nonostante ciò si rilevano i risultati preoccupanti dell’agricoltura, attività manifatturiere e costruzioni che registrano saldi sensibilmente negativi” afferma il Direttore del CRESA Francesco Prosperococco. “Al contrario l’artigianato continua a mostrare segnali di grossa sofferenza con più di un migliaio di imprese perse nel corso dell’anno”.

Riguardo al territorio, come nel 2013 la provincia di Pescara ha manifestato la maggiore vivacità con un incremento del tessuto imprenditoriale di 398 unità e un conseguente tasso di crescita pari a 1,11, che la pongono al 10° posto nella graduatoria delle province italiane. Anche Teramo continua a registrare risultati positivi con un saldo di +259 e un tasso di crescita di 0,71. L’Aquila e Chieti continuano a far rilevare valori negativi sia del saldo (rispettivamente -190 e -162) sia del tasso di crescita (-0,61 e -0,35) che le pongono agli ultimi posti della suddetta graduatoria.

Considerando i settori si evidenzia il calo ormai consueto delle imprese del settore agricolo con il peggior saldo negativo tra tutti i settori (-607 pari a una variazione percentuale del -2,1%). Nell’ambito del secondario diminuiscono le imprese manifatturiere (-165 pari al -1,1%) e soprattutto quelle delle costruzioni (-549 pari al -2,6%). Nel settore dei servizi si riscontra, in particolare, l’aumento delle imprese del noleggio e agenzie di viaggi (+172 pari al +4,6%), quelle di alloggio e ristorazione (+119 pari al +1,1%), quelle del commercio (+88 pari al +0,2%), quelle dei servizi di informazione e comunicazione (+70 pari al +2,7%).

Il numero di imprese artigiane in regione scende a 33.000. Il settore mostra per il quarto anno consecutivo un andamento decrescente di sempre maggiore intensità, con 3.496 unità in meno a partire dalla fine del 2010, 1.080 delle quali perse nel corso del 2014. Nell’anno in esame, a fronte di 1.983 iscrizioni, il numero più basso degli ultimi otto anni, si sono registrate 2.972 cessazioni al lordo di quelle disposte d’ufficio dalle Camere di Commercio, con un saldo negativo di 1.079 imprese. Il tasso di crescita rispetto al 2013 scende di 3,17 punti percentuali.

Le imprese artigiane diminuiscono in tutto il territorio abruzzese; la contrazione più pesante è quella riguardante la provincia di Teramo, che fa registrare un saldo di -402 imprese, seguita da Chieti (-306), L’Aquila (-231) e Pescara (-140). Il tasso di crescita assume valori negativi superiori al 4% a Teramo (4,55%), intorno al 3% a Chieti (-3,18%) e all’Aquila (-3,01%), e inferiore al 2% a Pescara (- 1,76%). A seguito di tali contrazioni, il peso percentuale delle attività artigiane diminuisce lievemente nella provincia di Teramo (dal 25,9% del totale regionale nel 2013 al 25,6% nel 2014), aumenta di pari intensità in quella di Pescara (dal 23,3% al 23,7%) e resta sostanzialmente stabile all’Aquila (22,5%) e a Chieti (28,3%).

Per quanto riguarda i singoli settori, in forte difficoltà si confermano le costruzioni, con una perdita nel 2014 di 671 unità, che vanno ad aggiungersi alle 622 venute meno nel 2013, cui corrisponde un calo annuo del 5,3% e una diminuzione di peso sul totale regionale di quasi un punto percentuale (dal 37,4% al 36,5%). Tra i principali settori si registra l’andamento negativo del manifatturiero (-228 unità, pari al -2,9%), che continua a rappresentare il 22,8% delle imprese artigiane abruzzesi, del trasporto e magazzinaggio (-84 imprese, pari al .-4,6%), del commercio (-23 aziende, pari al -1,0%) e dei servizi di alloggio e ristorazione (-21 unità, pari al -1,7%), settori che costituiscono rispettivamente il 5,3%, il 7,2% e il 3,6% del totale regionale. In aumento è, invece, il numero di aziende operanti nel settore dei servizi alle imprese (+36 unità, pari al +3,2%), che rappresentano il 3,5% del totale, nell’intrattenimento e nella sanità.


03 Febbraio 2015

Categoria : Economia
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