Frane, da cent’anni tutti sapevano


Civitella Casanova – La frana torna, non è una novità. Né accenna a fermarsi. Del resto, la zona che scivola a valle si chiama Valle in Cammino: significherà pure qualcosa? Non a Civitella Casanova, dove si è costruito come se niente fosse.
Ora c’è la resa dei conti. Almeno trenta edifici pericolanti o in procinto di crollare, a Civitella Casanova, ma più di quaranta nella vicinissima Villa Celiera. Decine di famiglie senza più la casa, costrette ad andar via, portando con sé quel poco che possono recuperare e caricare su ogni tipo di mezzo, anche macchine per il movimento della terra le cui pale vengono riempite di valige, pacchi, borsoni pieni, involti improvvisati e confezionati in fretta.
Infatti nelle case spaccate non si può entrare, è pericoloso. Il paesaggio comincia ad assumere l’aspetto drammaticamente surreale dei luoghi in cui il suolo scivola a valle e si spacca: tralicci inclinati, muri con spaccature enormi, strade frantumate, prati e campagna come affettate dalla frana. Colonne inclinate, case spostate a valle, detriti e macerie. Peggio di un terremoto, perché nei luoghi della frana non solo bisogna andar via, ma sarà impossibile ricostruire.
Oggi gli elicotteri hanno volteggiato sulla zona in dissesto, per raccogliere immagini e dati. La frana si muove, avanza, si allarga, tavolta si vedono i muri delle case spaccarsi scricchiolando sotto gli occhi di chi li sta guardando. Qualcosa di profondamente drammatico per chi sta perdendo tutto e non sa dove trovare un riparo.
Si diceva: la frana torna. Infatti, da almeno 100 anni si hanno dati e notizie di frane nei due paesi, proprio nelle zone interessate oggi dal dissesto. Oggi ci si affanna a tentare di fronteggiare una situazione che doveva essere nota, e lo era, da sempre. Arriverà anche il momento in cui si dovrà chiedere: chi ha consentito, nel tempo, di costruire dove il terreno era a rischio notoriamente e a memoria d’uomo? Comuni, genio civile, regione, chi doveva vigilare e non lo ha fatto? Se l’Abruzzo si frantuma, si sbriciola, e si spopola, non è solo colpa del fato: sarebbe troppo comodo.


13 Febbraio 2015

Categoria : Cronaca
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