Piattaforme estrattive “occhiate” dal cielo


L’Aquila – VIGILARE SULLA SALVAGUARDIA DEL MARE USANDO I SATELLITI – Adoperare i satelliti che numerosi (molto di più di quanto immaginiamo) popolano il cielo del mondo, a varie altitudini, perché possano servire anche a scopi ambientali, in particolare per la sorveglianza del mare in zone in cui si trovano piattaforme di estrazione di idrocarburi. Come dire, in particolare il mare Adriatico, che proprio di fronte alle coste abruzzesi, ma anche altrove, conta numerosi impianti.
Vi sono numerose richieste di concessione, dunque altri ne sono stati progettati e probabilmente alla fine arriveranno, perché appare a tutti evidente che non possiamo restare indietro rispetto all’evoluzione della ricerca nei fondali marini. A poche decine di miglia dall’Italia, la Croazia ha già deciso e sta già operando per perforazioni ed estrazione di petrolio e gas. Magari con la… collaborazione di know how italiano.
Sarebbe insensato opporsi, dalla nostra parte del piccolo mare “amarissimo”, e magari poi in seguito essere costretti ad acquistare proprio dalla Croazia prodotti a noi necessari…
I satelliti saranno a guardia delle piattaforme per difendere dal rischio idrocarburi i nostri mari. Il ministero dell’Ambiente ha stipulato con l’Agenzia spaziale italiana (Asi) e E-geos contratti per la ricezione ed elaborazione di dati. Per il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti “l’attività dei satelliti ci consentirà un monitoraggio quotidiano, allerta tempestivi e interventi anti-inquinamento più veloci e più efficaci in caso di dispersione di idrocarburi”.
I satelliti che ogni giorno sorvolano l’Italia – spiega una nota del ministero – vigileranno sulla qualità del nostro mare ed in particolare sulle aree occupate dalle piattaforme per l’estrazione degli idrocarburi lungo le nostre coste. In base agli accordi la trasmissione dei dati (immagini radar) arriverà dai quattro satelliti italiani della COSMO-SkyMed e l’elaborazione di questi ultimi avverrà in ‘Near Real Time’, ovvero entro 30 minuti dall’acquisizione, per accertare la presenza di idrocarburi sulla superficie del mare.
La ricezione dei dati e anche la messa a punto dei satelliti potrebbe, inoltre, riguardare l’Abruzzo anche indirettamente, benché non si abbiamo certezze data la riservatezza dell’argomento. In Abruzzo opera infatti Telespazio, stazione di collegamento con lo spazio e le macchine che lo popolano, e d è presente a L’Aquila la Thales Alenia Spazio.


22 Febbraio 2015

Categoria : Cronaca
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