Maltempo, c’è chi si guadagna la “stozza”


L’Aquila – LENTAMENTE CI SI AVVIA ALLA NORMALITA’ – Bollettino aggiornato: ancora 18.000 utenze elettriche sono senza alimentazione. Ma guardiamo anche altri aspetti della situazione. Bollettino frane: altre due a Città S.Angelo e Picciano. Una decina di abitazioni da sgomberare, campi spaccati da profonde crepe, e paura: con il tepore dei giorni prossimi potrebbe peggiorare tutto nelle zone idrogeologicamente disastrate. Cioè mezzo Abruzzo…
L’Enel sostiene di aver subito danni per una quindicina di milioni, ma altri gliene chiederanno forse utenti ed enti. Le interruzioni elettriche che durano dal 4 marzo sono davvero una jattura e un danno enorme per la popolazione. Eppure, ci sono retroscena che vanno esaminati.
Forse non tutti hanno la percezione esatta di quanto sia duro e difficile lavorare in certe condizioni, per di più con il fiato sul collo di autorità e politici che premono e cercano anche nelle situazioni più difficili di mettersi in luce e di mostrare quanto sono bravi ed efficienti. Al posto delle parole, offriamo ai nostri lettori delle immagini: personale Enel che lavora, in diverse località e situazioni, usando mezzi attrezzati (le famose Land Rover bianche con le scale sul tettino), in cima a pali e tralicci.
Obiettivo, restituire la corrente a chi non ce l’ha da ore o da giorni. D’accordo, ognuno al suo mestiere, ma ne esistono di difficili, ed è giusto almeno accorgersi di quanto avviene attorno a noi.
Intanto, questa mattina, con situazione meteo migliorata ovunque, altre migliaia di utenti hanno riavuto la corrente e riparte pian piano tutto: riscaldamento, acqua. Bisognerà usare prudenza e disfarsi degli alimenti rimasti in frigorifero senza corrente: gettarli via senza pensarci su. Potrebbero dare gravi problemi alla salute.
Ci vorrà ancora parecchio per tornare alla cosiddetta normalità. Alcuni centri isolati (Castel del Monte e Campotosto nell’Aquilano) non lo sono più. Sono sul campo anche i militari. Spesso il personale dell’Enel viene aiutato a raggiungere i luoghi più distanti e impervi.
Occorrerebbero dei mezzi aerei, che altrove le compagnie elettriche usano abitualmente. Ma con la tempesta di vento che ha colpito l’Abruzzo per 35 ore ininterrottamente, a cosa sarebbero serviti?
Ancora una volta, a tirare le somme si capisce che il maltempo ci colpisce e ci abbatte irrimediabilmente. Siamo deboli e fragili: strade chiuse, autostrade interrotte, niente corrente e quindi niente acqua, spesso anche niente gas, telefoni interrotti, cellulari e computer che, naturalmente, funzionano fino a quando le loro batterie erogano energia. Cioè per pochissimo tempo. Mare che distrugge le coste e le spiagge, fiumi che esondano. La novità è stata la strage di alberi, causata dal vento. Anzi, il vento fortissimo è stata la vera “svolta” negativa del maltempo.
Augurabile che la lezione serva: attrezziamoci, potenziamo le previsioni meteo, osserviamole alla lettere e prepariamoci in anticipo, organizziamoci, studiamo piani e interventi, dotiamoci di mezzi. Impariamo a comunicare presto e bene con la popolazione, per tenerla informata continuamente. Insomma, diventiamo un’altra cosa. Non i farfuglioni e gli arruffoni ritardatari che siamo, impastati di formalità e burocrazia ottusa e astiosa, attenta solo a esibirsi in tv per convincere la gente della sua utilità. Non ci credete? Pensate che esageriamo? Sbagliato. Oggi il presidente della Provincia di Teramo, Di Sabatino, ha detto: “Stiamo usando i soldi arrivati poco tempo fa per i danni dell’alluvione del 2011″.
E’ chiara la situazione?


08 Marzo 2015

Categoria : Cronaca
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