“3 Tesla” decifra segnali infarto anche minimi


L’Aquila – Macchinario con potenza doppia, rispetto a quello gia’ in dotazione al reparto, per indagare nei piu’ reconditi dettagli le patologie del cuore. Da alcuni mesi, grazie alla nuova risonanza magnetica ’3 Tesla’ a disposizione della cardio-radiologia dell’ospedale San Salvatore, la diagnosi delle malattie cardiache ha ingranato le marce alte: l’alta qualita’ dell’immagine dissolve dubbi complicati sull’edema cardiaco, rivela se c’e’ infiammazione o pericolo di infarto, ‘anticipa’ la diagnosi dell’elettrocardiogramma da sforzo.
Nikola Tesla è il nome di un autentico genio della fisica, uno scienziato serbo al quale si attribuiscono scoperte di enorme valore, a suo tempo sottovalutate e trascurate. Oggi, a 73 anni dalla sua morte in povertà negli USA, l’umanità si giova in pieno del suo genio. Ne è una prova, ma solo una delle tante, la scelta dell’ospedale aquilano.
Stando ai suoi estimatori, tanti nel mondo oggi, grazie alle scoperte di Tesla in mondo potrebbe essere diverso e i problemi energetici molto meno pressanti. Forse proprio per questo in vita incontrò le maggiori difficoltà, specie in America. Del genio serbo il macchinario porta il nome: 3 Tesla, che nei mesi scorsi si e’ aggiunto all’altra apparecchiatura di cui gia’ dispone il reparto, ha alzato notevolmente l’asticella della qualita’ del San Salvatore in termini di capacita’ di diagnosi. La cardioradiologia di L’Aquila comincio’ a praticare la risonanza magnetica del cuore gia’ nel 1988, tra le primissime in Italia insieme con realta’ importanti come Milano e Firenze.
Da allora il servizio cardio-risonanza magnetica, diretto dal prof. Ernesto Di Cesare, ha affinato sempre piu’ le proprie dotazioni tecnologiche e nei mesi scorsi ha compiuto un ulteriore, decisivo salto di qualita’, dotandosi del nuovo macchinario 3 Tesla, due volte piu’ potente di quello gia’ a diposizione del reparto (1,5 Tesla). E cosi’ la risonanza magnetica del cuore – esame che per accuratezza e complessita’ dura tra i 40 e i 50 minuti – con la nuova versione ultramoderna e’ capace di ‘frugare’ con impressionante profondita’ nelle ‘pieghe’ del cuore. A distanza di pochi mesi dalla sua attivazione – fa xsapere la Asl – il nuovo strumento della cardioradiologia – grazie all’altissima risoluzione (eccezionale nitore d’immagine ed esaltazione del dettaglio) – e’ stato utilizzato in via sperimentale su circa 40 pazienti con risultati davvero superiori alle aspettative. I primi dati dimostrano una straordinaria capacita’ della macchina di ‘zoomare’ sui piu’ minuti particolari del muscolo cardiaco: e’ possibile svelare la morte cellulare anche di piccolissime parti, persino di un solo grammo di organo.
Il cambio di passo in potenza investigativa, rispetto al macchinario gia’ a disposizione, permette inoltre allo specialista di risolvere alcuni dei rebus ricorrenti che solo un’alta risoluzione puo’ svelare: ad esempio differenziare dolori al petto riconducibili a miocarditi (infiammazioni) oppure a segnali di infarto anche di entita’ minima. Il 3 tesla, in questo senso, e’ un ‘oracolo’ decisivo nella diagnosi che si accompagna all’alta professionalita’ dello specialista.
“Inoltre”, spiega il prof. Di Cesare, “siamo in grado di stabilire, anche in condizioni di stress, piu’ accuratamente del tradizionale elettrocardiogramma da sforzo, se e perche’ l’ossigeno non arrivi a sufficienza al cuore a causa di una stenosi, cioe’ di un restringimento dell’arteria”. La cardio-risonanza magnetica di L’Aquila, molto conosciuta in Italia, e’ oggi centro coordinatore, a livello nazionale, del registro delle risonanze magnetiche cardiache. Il registro riporta le indicazioni piu’ frequenti della risonanza magnetica del cuore scaturite dal monitoraggio dell’attivita’ di 40 ospedali italiani. Il ruolo di primo piano del San Salvatore, in questo contesto nazionale, e’ dovuto, oltreche’ alla dotazione tecnologica, al possesso di una qualificata professionalita’ – sia nella radiologia sia nella cardiologia – da parte di chi dirige il reparto. Professionalita’ che si ritrova oggi, in tutto lo Stivale, in non piu’ di una decina di luminari della disciplina.


29 Aprile 2015

Categoria : Cronaca
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