GRAN SASSO, MOMENTO DECISIVO


L’Aquila – DISTRETTO TURISTICO, CONVOCATI 6O SINDACI – Il Distretto turistico montano del Gran Sasso si appresta a vivere un momento decisivo. Il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, ha infatti convocato per mercoledi’ 20 maggio, alle ore 16, presso l’Auditorium Parco del Castello la Conferenza dei servizi decisoria a cui sono stati chiamati a partecipare i 60 Comuni compresi nel perimetro del Distretto turistico.
“La Conferenza dei servizi di mercoledi’ – spiega Lolli – rappresenta una tappa fondamentale per delimitare il Distretto in modo da procedere, successivamente, al suo riconoscimento da parte del Governo. Al termine della riunione di mercoledi’ dovra’ essere sottoscritta dai sindaci, con la Regione Abruzzo e l’Agenzia del demanio, un’intesa che formalizzi l’ambito politico e istituzionale dell’iniziativa”. Alla Conferenza dei servizi di mercoledi’ ci sara’ anche Onofrio Cutaia, direttore generale del MiBact, il Ministero che dovra’ ratificare l’intesa e portarla all’attenzione del Governo per la costituzionale formale del Distretto turistico.
(Ndr) - Praticamente, si comincia a pensare al Gran Sasso in modo concreto (vedremo cosa ne verrà fuori, speriamo una svolta reale) dagli anni Trenta, da quando cioè il regime fascista inventò e realizzò la stazione sciistica aquilana. Per decenni si è andati avanti per inerzia di moto, ma invariabilmente con traiettoria orientata verso il basso. Si è arrivati al declino, allo sfascio, ai debiti, alla paralisi e alla collocazione nel passato di una montagna che pure ha potenzialità enormi. Molti anni fa fu rinnovata la funivia, ma secondo uno stile tipico dell’epoca: soldi, potenti mobilitati (Gaspari), opera realizzata ma nel nulla. Senza programmazione, senza pensarci su, affidandosi alla corrente che ti porta avanti, ma non si sa dove.
Il Gran Sasso non è mai stato “pensato” dalla politica aquilana, non ha mai rappresentato un problema da studiare, solo un forno in cui cuocere raccomandazioni, piccole folle di beneficiari, insaccare persone. Tanto, alla fine pagava sempre Pantalone e l’Italietta dei miracoli riusciva a tenere su la testa. Poi è cambiato tutto.
Oggi, finalmente – era un impegno categorico del sindaco Cialente ed evidentemente oggi è anche per Lolli – la chiave va nel cruscotto e, girata, fa partire il motore. O adesso, o mai più. Via specialisti del bastone tra le ruote, ambientalismo da suicidio, frenatori di professione, tuttologi che non capiscono una mazza. Via la politica nefasta che non produce nulla. L’Aquila confida, perché sa che sta per arrivare l’ultimo treno, quello che poi, se non lo prendi, vedi sparire nel buio con un lanternino da tradotta del West che rapido si dissolve.


18 Maggio 2015

Categoria : Turismo
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