Indennità, decadente vicenda regionale


L’Aquila – (di G.Col.) – Se ne vanno in ferie ad agosto, i politici regionali, senza aver dignitosamente affrontato il problema delle riduzioni delle proprie indennità. E’ rimasta sospesa, infatti, la discussione in aula sulla proposta dei grillini di tagliare gli stipendi (noi li chiamiamo così) di oltre la metà.
In sostanza, invece di 11.000 euro al mese, 5.000, somma che per il 90% degli abruzzesi è davvero molto elevata. Ma parliamo degli abruzzesi che non siedono in consiglio regionale. Degli abruzzesi che, se va bene, vivono con 1200-1500 euro di stipendio.
Anche in politica, infatti, esistono e persistono offensive sperequazioni: difficile, infatti, giustificare che un sindaco (mille volte più impegnato di un consigliere regionale) percepisca molto, molto meno…
La politica ha glissato la proposta, ha trovato la strada per emarginarla, confinarla tra firme e cavilli, rinviarla nessuno sa a quando. Forse a oltre la fine della legislatura: se la vedano quelli che verranno. Se qualcuno verrà.
I cervelli di chi guida la politica (sempre granitica quando si tratta di blindare le saccocce) avrebbero salvato capra e cavoli dicendo: lasciateci guadagnare ancora un po’, entro il tale mes o anno ci impegniamo a tagliare. Parola di gentiluomo.
Non è stato così e si è scelto, nel quasi totale appiattimento critico, si innalzare cortine fumogene, nuvole cinerine da vulcano in eruzione. Per ora pensiamo alle ferie, a settembre vedremo, forse, chi sa…
Non vi sono date, né scadenze d’onore, né termini accettabili pur chiudendo un occhio, perché è sempre duro togliersi dei soldi, anche se se ne hanno tanti. O se ne sono intascati tanti, a suon di succose indennità, rimborsi, voci speciali, fondi che nessuno controlla e altre siaviolerie.
Ancora una volta, ed è dura, la politica regionale non ha dato una lezione o un esempio di buon comportamento. Spiace dirlo, è sgradevole ribadire. Tutto ci impedisce di augurare buona estate e buon riposo alla Regione. Chi si comporta tanto male, ha e avrà la colpa maggiore, se il flusso già alluvionale dei delusi e degli ostili alla politica continuerà a ingrossarsi. Il governo, dicono i soliti noti, si accinge a… “scommissariare” la sanità abruzzese, ma forse dovrebbe commissariare – almeno moralmente – l’intera Regione e i suoi bizantini, fumosi palazzi nei quali la luce del Sole non penetra mai. L’ombra delle conventicole e dei chiacchiericci è troppo densa. La solidità complice dei difensori degli interessi va al di là di ideologie e di credi politici.


19 Luglio 2015

Categoria : Politica
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