Parchi, potremmo utilizzarli molto meglio


L’Aquila – Il territorio abruzzese è protetto da parchi e riserve per circa il 30% della sua estensione, Da 15 anni si attende che arrivi anche il parco della Costa Teatina, che pare attenda solo una firma (quella dl presidente della Repubblica). Una soltanto è area marrina protetta, quella della Tortre di Cerrano.
Questo a grandi linee il profilo dicviamo ambientalistico della nostra regione. Nessuno sa quanto costino ai cittadini parchi e riserve, quanti dipendenti contino. Con quali criteri si compiano le scelte di vertice, almeno quelle di competenza politica. Ma non è difficile supporre che sia, appunto, solo la politica secondo i momenti e gli schieramenti a decidere tutto. Le lunghe mani del potere sono immancabili dove ci sono grandi interessi da gestire.
A noi cittadini non resta cxhe lo spazio per qualche riflessione. Fa piacere leggere che il Parco d’Abruzzo, prestigioso e storico, nonché custode di specie rare come l’orso, e non solo, sia in ripresa anche come attrattore turistico. Ci si può domandare, però, perché non lo siano altrettanto gli altri parchi, che sembrano costare più di quanto rendano.
Il Parco del Gran Sasso non ha mai davvero decollato, turisticamente, e negli ultimi anni a molti è apparso come un ostacolo allo svcluppo della montagna aquilana. Che, di fatto, sviluppo non ha avuto e sta per suvbire il colpo di grazia alla vigilia di una sdtagione bianca che davvero potrebbe non esserci. I(l Parco del Gran Sasso ha due santuari, le cime più alte dell’aAppennino, un grande lago, strutturer scientifiche primarie, impianti idroelettrici imponenti (che una volta si visitavano), un osservatorio astronomico totalmente ignoto a tutti i cittadini, oltre a paesaggi a montagne uniche in Italia centro-merridionale. Gastronomia, arte, monumenti, storia, cose che magari esistono anche altrove, ma appartengono al patrimonio di potenziale sviluppo turistico. Con una particolare identità che altrove non è presente. Basti pensare ai santuari, uno dei quali legato al nome di Giovanni Paolo II. Santuario che spesso è chiuso… E comunque non è attrezzato a sufficienza.
Ne abbiamo a sufficienza per qualche riflessione, per qualche idea.


19 Settembre 2015

Categoria : Turismo
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