Diatribe sullo stadio che non c’è


Dal nuovo stadio – prima rugbistico, poi calcistico – si comincia a parlare negli anni Ottanta. Una trentina di anni fa, e lo stadio ancora non si vede. Una robusta incompiuta tra le tante aquilane che può ormai ambire ad un primato. O aslmeno si avvicina a conquistarlo. Una grande n ave cargo non conterrebbe tutte le scartoffie, ma soprattutto le chiacchiere e gli annunci dei politici. Ma lo stadio ancora non c’è e tanto per abbondare, rispunta perfino chi lo trova disdicevole perché troppo prossimo al cimitero. Palle e scheletri non vanno d’accordo. Altri trerent’anni basteranno per uscire dalla diatriba?
L’Aquila è, sempre di più, una città surreale, lunare, cvapace di tessere miglia di tele polemiche, chiacchiere a iosa, disquisizioni sul nulla, parole, parole, parole. E nulla sotto. Di nulla in nulla, si va, e nessuno sa dove.
Tifosi, tenetevi stretto il Fattori, E’ un consiglio da non tifosi, quindi disinteressato. Guardate le palle girare dove le avete sempre viste, finchè non si romperanno.



19 Dicembre 2015

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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