Fontana luminosa oppure ombrosa?


C’è una città nel mondo occidentale in cui possano occorrere tre anni per restaurare una modesta fontana, sia pure luminosa? Sì, una sola: L’Aquila. La fontana è quella nota come luminosa. Era prima del 2009 un catorcio mai luminoso, con stentati zampilli e piuttosto sporca. Numerosi e inutili i restauri precedenti: soldi sempre sprecati. Poi il sisma. Nel 2013 il progetto di recupero. Lavori avviati e fermi nel 2014 dal mese di maggio. Cantiere chiuso ancora oggi e, forse, ripresa dei lavori fra molti mesi. Quindi tre anni, se basteranno. Tutto pare insabbiato in quel porto delle nebbie chiamato sovrintendenza. Un luogo patria di ogni lentezza in cui giacciono anche altri progetti. Chi ne sa di più, parli. Ai comuni mortali certe storie risultano astruse e indecifrabili. La fontana luminosa è, a quanto pare, più che altro ombrosa. Evviva l’Italia svelta ed efficace che Renzi sogna. Beato lui che ci crede. Ma forse ignora le vicende aquilane. Sempre che L’Aquila sia in Italia.



06 Gennaio 2016

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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