Soprassalto laico: 99 chiese e 4 santi patroni, ma nessun crocifisso in Comune….


L’Aquila – Soprassalto di laicità per la politica aquilana, dopo lunghe polemiche sulla presenza o meno di simboli religiosi cattolici in Comune. Niente crocifisso. Una decisione innovativa in una città da molti considerata sovrappopolata da preti e monache, con ben 99 chiese nella sua storia. Un dato forse storicamente esagerato, ma sicuramente emblematico. Ma tutto cambia, anche nella città che conta ben quattro santi patroni, Celestino Quinto e le spoglie di San Bernardino…
Il crocifisso non verrà appeso – riferisce l’ANSA – all’interno dell’aula del Consiglio comunale dell’Aquila: nell’assemblea di oggi è stato definitivamente bocciato, con 15 voti contrari a 10 favorevoli, l’ordine del giorno del consigliere di Forza Italia Roberto Tinari, che proponeva di posizionare il simbolo cristiano nella sala sulla base di una sentenza del 2011 della Corte europea dei diritti dell’uomo. Si è trattato del secondo tentativo di approvazione dell’istanza dopo che, lo scorso 20 ottobre, si era avuta una situazione di stallo tra maggioranza e minoranza con nove consiglieri a favore e altrettanti contrari: la parità aveva bocciato l’istanza, ma al tempo stesso consentiva di riproporla ai voti. Nell’attuale aula consiliare, una ex palestra in località Villa Gioia, aperta dal 30 aprile 2013, il crocifisso non ci è mai stato.
(ndr) – Non siamo certo dei baciapile, ma è impossibile sfuggire a qualche sommessa domanda. Prima, il crocifisso dava proprio tanto fastidio? Seconda: prima di sfrattare Gesù Cristo, altri avrebbero dovuto andarsene a casa… O avevano timore di essere scacciati dal tempio?


11 Febbraio 2016

Categoria : Politica | Senza categoria
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