“Rischio sismico? C’è e ci sarà sempre”


L’Aquila – Gloria Capuano ha intervistato per il quotidiano elettronico L’Impronta due ricercatori sismologi, Ines e Sergio Albergamo. Ecco cosa le hanno detto, tra l’altro, sul rischio sismico nell’area cittadina: “L’Aquila non continuerà per cinque anni a subire rischi sismici, ma li subirà per millenni, con pause più o meno lunghe: di decine, centinaia o anche migliaia di anni. Fenomenologia da non assimilare alle cosi dette “ repliche di assestamento “, ma ai tempi geologici necessari al rilascio dell’energia, che si va accumulando lungo piani di frattura sui quali le masse rocciose si spostano lentamente. Generalmente i forti terremoti in Abruzzo hanno periodi di ritorno molto lunghi e molte sequenze, in tempi recenti, non si sono risolte in eventi disastrosi ,e non possono essere considerate fenomeni precursori. In genere, più tempo passa dalla fine di un grande rilascio di energia e dallo sciane sismico conseguente, come avvenuto il 6 aprile 2009 nell’area aquilana, più si accumula nuovamente energia nel segmento di faglia che ha generate l’evento catastrofico e più aumenta la probabilità di un altro sisma di elevata magnitudo. Il tutto si collega ai movimenti tettonici che hanno date origine alla Catena Appenninica, ancora oggi in fase di elevazione e di convergenza Est. E’ stato rilevato che a un terremoto catastrofico, generalmente, ne seguono altri, in un arco di tempo abbastanza breve, su altri vari segmenti delta stessa faglia. Tecnicamente si parla di “apparente silenzio sismico”, perché in realtà, a livello strumentale, non esiste pausa. La Terra trema più o meno intensamente perché è un pianeta che vive, diversamente sarebbe un pianeta così detto “morto”. In Italia esistono diverse stazioni di rilevamento sismico locali, gestite da Enti pubblici o Università, a fini prevalentemente scientifici. La rete sismica nazionale è gestita dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e copre, con numerose stazioni di rilevamento, tutto il territorio nazionale, stazioni che sono tutte collegate, via cavo telefonico o via radio con il centro di registrazione nella sede dell’Istituto. Qui, il sisma viene localizzato geograficamente, viene determinata la magnitudo, e la profondità locale (epicentro) e immediatamente vengono allertate tutte le autorità preposte alla sicurezza civile. Il terremoto, prima o poi ritorna, quindi tutti devono avere conoscenza di questo fenomeno naturale, in particolare coloro che vivono in aree sismiche. Le Istituzioni pubbliche locali devono essere in grado di gestire le emergenze, avere personale qualificato, mezzi per un lavoro preventivo e di intervento qualora se ne verifichi la necessità”.


29 Gennaio 2010

Categoria : Scienze
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