Forcona, poche ore di meraviglia e tornano i lucchetti


L’Aquila – Poche ore di apertura al pubblico, questa mattina, fino alle 12 e 30, e tornano cancelli e reti. Il sito archeologico di Forcona a Bagnao, 5 km dal centro e di comodissimo accesso, è tra i più imponenti del pur ricco patrimonio archeologico aquilano. Ma del tutto sconosciuto ai cittadini, non visitabile e sbarrato al pubblico. Perch+ non si è mai saputo. Eppure tenerlo aperto e far pagare un modesto biglietto per visitarlo con guida potrebbe forse convenire a tutti. Soprattutto alla di cui si vanta la città e di cui si riempiono la bocca autorità e istituzioni. A cominciare dagli uffici preposto al patrimonio archeologico.
In pratica di orcona non si sa nulla o quasi e neppure su Internet si può apprendere molto. Di uffici turistici neppure a parlarne. E allora, cosa ne facciamo del grandioso patrimonio archeologico del comprensorio aquilano?
Ne facciamo poche ore di apertura promosse malissimo e pochissimo, di cui si sono forse accorti solo pochi addetti ai lavori e qualche irriducibile appassionato. Se chiedete in giro soprattutto ai giovani cos’è Amiternum, forse qualcuno vi potrà rispondere. Ma di Forcona nessuno saprà niente, neppure che esiste. Eppure è un sito di primaria importanza e appare, oltre tutto, grandioso e imponente anche per i profani. Alcune strutture riportate alla luce negli ultimi decenni – badate bene, decenni – sono uniche nell’archeologia italiana e nella storia dell’ingegneria idraulica.
Tutto ciò che ne sa fare la cultura aquilana e la mente geniale del tutore del turismo: quattro ore di apertura straordinaria, e poi tornano i lucchtti e l’ignoranza.
Ci occupiamo giornalisticamente di Forcona e delle sue grottesche vicende del lavoro archeologico ormai lungo davvero diversi decenni. Tesori trovati sempre tanti, e si vede anche, per chi può o vuole vedere.
Ma sappiamo anche che nessuno mai a L’Aquila ha davvero voluto farne un patrimonio da offrire ai visitatori. Quello che si chiama programmazione, promozione, valorizzazione e anche buoni affari turistici. Solo indifferenza, spesso pura e grossolana ignoranza e pensieri – se ve ne sono – bel lontani. E andiamo avanti così. Del resto, che ne è stato della pur importante necropoli di Fossa? O di Peltuinum?
Per non dire de morto e sepolto parco archeologico dei Vestini che piacque all’ex ministro Rutelli?
Sarebbe stato il potente e raffinato volano di mezzo Abruzzo, da Amiternum all’area vestina di Penne, passando per il guerriero di Capestrano.
Rutelli forse non ci aveva capito molto, non essendo un archeologo, ma gli piacque l’idea di Stefania Pezzopane.
Prima del ritorno al silenzio tombale, del resto molto confacente alle necropoli…


04 Giugno 2017

Categoria : Storia & Cultura
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