Progetto case, brutto approfittarne


La campagna elettorale aquilana non ha brillato per livello e qualità, ormai siamo alla fine e si può dirlo: tanto, quello che p fatto, è fatto. La gente si sarà costruita un’idea, e molti avranno capito che cambiano i nomi, non la politica.
Il livello p sceso a zero quando in parecchi hanno usato il Progetto case come strumento per procacciare consensi. Una brutta svolta. Nelle palazzine abitano ancora migliaia di persone, che non hanno grandi prospettive davanti a loro. I 4.500 appartamenti e map servirono dopo il sisma e nessuno si oppose davvero. Anzi, molti colsero l’occasione e girarono parecchi affari. Nessuno, tanto meno, si sbracciò a controllare e collaudare. Se le case erano fatte bene non importava a nessuno. Berluisconi inaugurava e i vip locali in prima fila applaudivano. Otto anni dopo, il tema diventa campagna elettorale. Uno squallore. Ma idee, progetti, impegni precisi non se ne sentono. Solo sguaiati berci.

PENSIERINO - Un ragnetto di due millimetri scende dalla campana della lampada da tavolo, lungo il suo etereo filo.. Teme luce e calore improvvisi. Velocissimo, risale lungo il lunghissimo filo appena prodotto per calarsi. Dove potrà mai mettere quel filo, lui così minuscolo? Spegniamo la luce perché non ne muoia. Meraviglie stupefacenti della natura.



07 Giugno 2017

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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