Loreto, l’incanto del borgo tra le colline


È uno dei borghi più belli della terra d’Abruzzo, placidamente adagiato su un poggio posto a guardia della valle del fiume Tavo e immerso in un paesaggio di dolci colline e infinite distese di uliveti. Loreto Aprutino conserva intatte le tracce di  una lunga storia di tradizioni e cultura, ravvisabili in ogni angolo di questo gioiello d’arte medievale e gelosamente custodite nell’abbraccio sinuoso del suo centro storico.
Il paese, fondato dai Normanni, era già noto in epoca romana con il nome di Larentum a cui fu aggiunto solo nel 1863 l’aggettivo Aprutino per distinguerlo, dopo l’Unità d’Italia, dalla Loreto delle Marche. Rinomato per la coltivazione dell’olivo agevolata da un clima ideale, è un luogo ricco di suggestioni e storia, che regala ai suoi visitatori una romantica passeggiata tra le splendide vie del centro storico.
Avvicinandosi al borgo antico si resta estasiati di fronte alla delicata bellezza del panorama: colline affrescate con i tenui colori del verde e dell’argento, trapuntate da miriadi di alberi di olivo e interrotte solo dal presepe del paese, uno scorcio di medioevo su cui si elevano splendidi il castello Chiola e la Chiesa di San Pietro.
Ci si insinua così nelle su viscere, percorrendo l’intrico di stradine che attraversano furtive il silenzioso borgo, per trovarsi dinanzi ai meravigliosi palazzi signorili avvolti da un’atmosfera unica, suggestiva, dove sapori, profumi e immagini del passato mantengono il borgo sospeso tra fantasia e realtà: quanto basta per dimenticare in fretta il traffico rumoroso, lo stress della città e lasciarsi coccolare dalla tranquilla quiete del borgo.

Luoghi da vedere
Un itinerario da seguire a piedi che conduce innanzitutto al cospetto di uno dei luoghi più affascinanti di Loreto Aprutino: il Castello Chiola, le cui scenografiche sale rappresentano un’ambita location per le nozze di molti sposi. L’origine del castello non è stata datata con precisione ma esso fu certamente teatro di scontri tra gli Angioini e gli Aragonesi nel XV secolo. Le famiglie nobili che lo abitarono nel corso dei secoli apportarono modifiche all’edificio, che subì gravi danni a causa dei bombardamenti avvenuti durante la seconda guerra mondiale e che, in seguito, fu restaurato e trasformato nell’attuale dimora storica e albergo di lusso.
La Chiesa di Santa Maria del Piano è senza dubbio il monumento più importante di Loreto Aprutino. Le sue origini risalgono al V secolo e, oltre ad essere apprezzata per la sua armonia architettonica, essa custodisce un ciclo di affreschi di particolare interesse, con un Giudizio Universale di autore ignoto in cui sono presenti elementi della religione islamica di incredibile attualità.
San Pietro Apostolo è la chiesa principale del paese e si distingue per il loggiato anteriore caratterizzato da due singolari trifore e per lo splendido pavimento interno realizzato in ceramiche di Castelli. Più piccola, ma altrettanto bella, la Chiesa di San Francesco presenta un bellissimo portale trecentesco che conduce all’interno dell’edificio ornato da magnifici affreschi e  da una croce in legno di Francesco Novelli. Santa Maria De Recepito è la chiesa più antica del paese e si trova vicino alla  Porta del Mercato Vecchio, un tempo unico collegamento tra la montagna e il mare e che per questo trasformò l’edificio sacro  in un luogo di rifugio per ammalati e viandanti; al suo interno si può ammirare una  commovente statua che raffigura la Madonna con il Bambino Gesù. Della Chiesa di San Biagio spicca invece il singolare campanile a forma di cipolla, frutto dell’influenza che la presenza araba ebbe sull’architettura e sull’arte in queste zone.
Nel paese sono inoltre dislocati diversi musei, tra i quali il Museo Acerbo delle Ceramiche di Castelli, dove sono esposte le più belle e antiche ceramiche prodotto dal quattrocento al novecento: 570 pezzi  per la più completa raccolta di ceramiche castellane voluta e allestita dal barone Giacomo Acerbo nel 1957.
I reperti archeologici frutto dei lavori e degli scavi effettuate nelle zone limitrofe e risalenti anche ad era  paleolitica sono in mostra all’Antiquarium insieme alla collezione privata “Antonio Casamarte”, mentre nel castello Amoretti è stato allestito il Museo dell’Olio, dove è possibile ripercorrere tutto il processo di produzione di questo importante alimento, con l’esposizione degli utensili e delle macchine utilizzate sin dai tempi antichi per questa nobile coltivazione.

Feste e tradizioni
La più importante delle ricorrenze paesane ha come protagonista il santo patrono, San Zopito festeggiato ogni anno durante la domenica di Pentecoste e il lunedì che segue. La domenica mattina il “Bue di San Zopito” passa attraverso le vie del paese e si inginocchiando di fronte agli edifici sacri che incontra lungo la strada che conduce alla Chiesa di San Pietro dove riceve la benedizione dell’Abate. Il Bue riprende il suo cammino per recarsi a Palazzo Valentini dove la famiglia, proprietaria della rinomata cantina, offre tarallucci e vino a tutti i presenti. Il lunedì poi si svolge la processione in onore del santo il cui busto argenteo incontra il Bue, in un misto tra sacro e profano che racconta la semplicità della gente contadina che ha sempre amato e lavorato queste terre.
Tra la fine di luglio e l’inizio di agosto invece si svolge Sagra & Profano, una manifestazione che unisce la cultura enogastronomia con quella delle arti: le strade del paese si aprono a chioschi, eventi e degustazioni di prodotti locali per la gioia di tutti i numerosi presenti.

Maria Orlandi


22 Febbraio 2010

Categoria : Turismo
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