Scuole: ActionAid, ricostruzione lenta e poco trasparente


Dopo otto anni e mezzo, L’Aquila non ha ancora le scuole, ed è un caso limite. Ma non un’eccezione. Solo un pessimo esempio di comportamento politico e amministrativo.
Una ricostruzione che procede “con passo incerto, troppi ritardi, poca trasparenza e scarso coinvolgimento delle comunita’ locali”. In vista della riapertura delle scuole nelle regioni del Centro Italia colpite dal terremoto, ActionAid ha analizzato – scrive l’AGI – lo scenario nei territori del cratere e lancia un appello a governo ed enti locali affinche’ facciano maggiore chiarezza sulle risorse disponibili e si mettano all’ascolto della cittadinanza. A oltre un anno dalla prima scossa, molti bambini – degli oltre 30 mila studenti che tra pochi giorni dovranno affrontare il nuovo anno scolastico nei territori del cratere – si apprestano a tornare a scuola in strutture d’emergenza.

– Nelle ordinanze del Commissario straordinario specifiche sulla ricostruzione, il governo ha previsto 72 scuole di nuova costruzione nelle quattro regioni colpite dalle scosse (Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria), mentre per altre 40 sono in programma interventi per adeguare, completare, migliorare o ampliare le strutture. Dall’analisi della documentazione resa pubblica, non e’ tuttavia possibile capire quando gli studenti potranno tornare in edifici non provvisori. “Ricominciare dalle scuole” e’ il motto della ricostruzione post terremoto, ma – sostiene ActionAid – sono ancora troppi i punti poco chiari sulla ricostruzione e sull’agibilita’ degli edifici scolastici. “Una ricostruzione efficace non puo’ che essere trasparente e partecipata. Ad oggi non sappiamo ancora quante sono le risorse totali messe in campo grazie alle donazioni, ai fondi pubblici e a quelli privati. Per una vera rinascita, non solo materiale, sono indispensabili strumenti di trasparenza informativa e percorsi di partecipazione mirati alla costruzione di spazi di dialogo aperto, inclusivo e informato tra istituzioni e cittadini in merito alla ricostruzione e allo sviluppo del territorio”, dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia. Nel complesso, la gestione della ricostruzione appare piuttosto accentrata: le decisioni sono prese dal Commissario Straordinario e dai governatori delle quattro regioni colpite, in qualita’ di vice commissari per la ricostruzione, “senza un reale coinvolgimento delle comunita’ locali. Inoltre, non e’ chiaro perche’ le risorse della terza campagna di raccolta fondi post sisma – arrivata a quota 3,2 milioni di euro con l’obiettivo specifico di ricostruire le scuole – siano stati destinati anche ad altre opere pubbliche”.


11 Settembre 2017

Categoria : Attualità
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