Abruzzo ok nella lotta ai tumori del sangue


Tra ricerca clinica, diagnostica avanzata e terapie intelligenti, al Centro Diagnosi e Terapia dei Linfomi di Pescara si aprono nuove prospettive di cura -

Pescara – In Abruzzo si aprono nuove prospettive di cura per i pazienti con leucemia linfatica cronica, il tumore del sangue più frequente, e il Centro Diagnosi e Terapia dei Linfomi di Pescara si conferma in prima linea nel fronteggiare la sfida dei tumori del sangue che, con leucemie e linfomi, sono in ascesa vertiginosa nella terza età.

“L’Ematologia di Pescara dispone di ematologi specializzati nella diagnosi e nelle terapie avanzate delle malattie del sangue e della leucemia linfatica cronica, per cui è centro di riferimento regionale, e ogni anno curiamo oltre 400 pazienti – dichiara il dott. Francesco Angrilli, Responsabile dell’Unità Operativa Semplice Dipartimentale Centro Diagnosi e Terapia Linfomi – Il Centro è collegato, attraverso la rete del Gruppo Abruzzese Linfomi (GAL), con i principali ospedali della regione con l’obiettivo di garantire ai pazienti i migliori percorsi diagnostico-terapeutici insieme alle terapie più innovative. Ad esempio, in onco-ematologia sono tempi di grandi progressi ed oggi è possibile offrire a ciascun paziente terapie sempre più mirate e appropriate, a partire dalle caratteristiche genomiche del suo tumore, come le nuove forme di terapia basate su farmaci in grado di attivare la morte programmata delle cellule tumorali nei pazienti con leucemia linfatica cronica, una patologia che in Abruzzo conta circa 70 nuove diagnosi l’anno”.

La leucemia linfatica cronica, che in Italia ogni anno registra circa 3.000 nuove diagnosi, è una malattia tumorale cronica che colpisce il midollo osseo e il sangue. Rappresenta il tipo più comune di leucemia negli adulti e generalmente si manifesta nelle persone di età più avanzata. In questi pazienti la prognosi è spesso particolarmente sfavorevole. L’ematologia italiana è fra le prime al mondo nella cura delle leucemie e linfomi con una rete di centri specializzati di eccellenza come il Centro Diagnosi e Terapia dei Linfomi di Pescara, un esempio unico di integrazione tra Ricerca, Diagnostica Avanzata e Clinica.

“Oggi in Italia disponiamo di un nuovo farmaco ‘intelligente’ per la cura di pazienti con leucemia linfatica cronica, il venetoclax, recentemente approvato dall’Aifa – afferma il dott. Angrilli – Si tratta del primo di una nuova classe di farmaci in grado di attivare la morte programmata delle cellule tumorali, incluse le cellule cancerose nei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica. I risultati stanno dimostrando che questa nuova terapia orale è in grado di offrire tassi importanti di risposta globale anche in pazienti con quadri clinici difficili da trattare. Una nuova forma di trattamento che in una parte dei pazienti per cui è indicata dovrebbe permettere di dichiarare la leucemia linfatica cronica eradicata cioè, di fatto, scomparsa o talmente residuale da non essere rilevabile con gli strumenti diagnostici oggi disponibili. Per questi pazienti, a risultato ottenuto, si può ipotizzare anche di interrompere la terapia, mentre con altri farmaci innovativi la terapia va proseguita”

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha recentemente approvato la rimborsabilità in Italia del venetoclax di AbbVie, il primo farmaco in grado di inibire in maniera selettiva la funzione della proteina BCL-2 e quindi attivare la morte programmata delle cellule tumorali (apoptosi), incluse le cellule cancerose nei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica. Il farmaco va assunto per via orale ma comunque sempre somministrato da mani esperte e in centri ematologici.


31 Ottobre 2017

Categoria : Scienze
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