Discarica: chiesti 630 mln di danni


Pescara – Salata a dir poco la richiesta di risarcimento danni per la discarica di Bussi da parte del Ministero dell’ambiente: 630 milioni di euro. E potrebbe anche raddoppiare, aggiungendo altri danni, compreso quello di immagine per l’Abruzzo. E’ conto presentato oggi, in tribunale, nell’udienza preliminare, dall’avv. Giovanni Palatiello, per conto dello Stato. Tra le parti lese costituitesi in giudizio anche la presidenza del consiglio e la regione Abruzzo. Gli imputati sono 27 e alcuni di loro rischiano pene fino a 15 anni. I tempi del processo saranno molto lunghe: basti pensare che ci sono almeno 10.000 foglie di carte processuali da soppesare. Tuttavia, assicurano i legali, una schiera, non si corre il rischio di prescrizione se non per reati minori e figure secondarie nel processo. La discarica scoperta tre anni fa presso Bussi, accanto all’autostrada e alla ferrovia, presso case e l’ospedale di Popoli, apparve subito come enorme: la più grande mai trovata in Europa. Ci erano voluti anni per interrare un tale quantitativo di veleni e prodotti chimici tossici di un’ifinità di tipi, connessi ovviamente con le produzioni industriali della zona. Ma nessuno se n’era mai accorto. Gli interramenti avvenivano sotto gli occhi di tutti, ma a Bussi e a Popoli, e nel mondo ambientalista abruzzese sempre pronto a strepitare per un pollaio irregolare, tutti erano distratti. Che efficienza nella regione3 verde d’Europa!


25 Febbraio 2010

Categoria : Cronaca
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