Il Granata Viola a Piazza del Popolo


Il Granata Viola in Piazza del Popolo
L’Aquila – (di Carlo Di Stanislao) – Dopo l’appuntamento del 5 dicembre scorso, che ha portato in piazza migliaia di cittadini indignati per i provvedimenti del governo e le tante leggi ad personam, il cosiddetto “ Popolo Viola” torna di nuovo per le strade della Capitale, per ribadire il principio dell’uguaglianza di tutti di fronte alla legge, contro il legittimo impedimento che tornerà in Senato il 5 marzo. Certamente il politico più osannato sarà, incredibile a dirsi, il finiano Doc Granata, che ha appena accettato la “patente antiberlusconi”, come ha fatto il solo D’Alema e dopo il rifiuto di Fini, Veltroni e di Fassino. “Gli impegni politici che ho preso in Puglia, m’impediranno d’essere presente domani in Piazza del Popolo. Una piazza che comunque sarà piena anche di tanti esponenti e militanti di Sinistra ecologia libertà a cui sta a cuore, come a voi, il futuro e la dignità del nostro Paese”. Questo il messaggio di ieri di Nichi Vendola, agli organizzatori della manifestazione viola che si prospetta trionfale, con già 200 pulmann giunti nella Capitale da tutto Italia. La manifestazione inizierà alle 14 e 30 di oggi e anche se per i promotori non fanno previsioni sui numeri, le adesioni via internet sono state “oltre 200mila” e i precedenti lasciano ben sperare. E’ dallo scorso 4 febbraio al che il “Popolo Viola” tiene un sit-in permanente con un camper davanti a Montecitorio, per denunciare la “violazione palese della nostra Costituzione” che si realizzerebbe con l’approvazione delle nuove norme sul ‘legittimo impedimento, con tanto di distribuzione di “patente viola” che, come visto, hanno ritirato D’Alema, Granata e anche Fioroni. I partiti ci saranno. Il Pd convintamente. Pierluigi Bersani non sarà in piazza perché celebrerà a Massa Lombarda Davide Visani (dirigente Pci- Pds): “Un appuntamento preso da tempo dove non voglio mancare”, spiega il segretario Pd che assicura: “ci saranno i nostri militanti e i dirigenti”. Rosy Bindi in testa. Ignazio Marino aderisce con la sua “area” nel Pd, da Rosa Calipari a Paola Concia. Con il Popolo Viola in piazza c’è tutta la sinistra, dalla Cgil di Epifani ai partigiani dell’Anpi. Tornando al “neo-patentato” Fabio Granata (contro cui si scaglia oggi il Giornale), è davvero una mosca bianca nel Pdl, anche se Gard Lehner dileggia come “coniglietto mentre Fini affonda”. In realtà, anche se oggi i detrattori interessati dicono di lui che è “un vero che tira al viola”, Fabio Granata è un politico intelligente e onesto, animato da un autentico spirito popolare e legalitario. Sta tenendo alta la bandiera dell’Antimafia in Sicilia e in chiave svecchiata e molto attenta a contrastare il fenomeno dal punto di vista morale, culturale e politico. E non il solo ad essere “nuovo e diverso” nel Pdl. Altro personaggio di spicco è Nino Strano, assessore regionale al turismo. Grande innovatore e da sempre aperto ai diritti civili e al rispetto delle diversità, anche lui finiano di provata fede. Di fatto, Gianfranco Fini è l’uomo politico dell’anno e non solo per un sondaggio lanciato da Il Riformista. Piace al popolo viola, Travaglio lo difende e gli elettori del Pd lo applaudono. Da quando è nato il Pdl, il presidente della Camera, grazie al web magazine della fondazione Fare Futuro e alle colonne del Secolo d’Italia, ha più volte espresso dei distinguo sull’operato di Berlusconi. Tanto da attirarsi gli attacchi a testa bassa del direttore de Il Giornale, Vittorio Feltri, e del leader del carroccio, Umberto Bossi. Chi ci sorprende per la sua aperta presa di posizione è l’on Beppe Fiorini, dall’inizio di gennaio e dalla preferenza annunciata da Pier Ferdinando Casini per la Polverini come Governatrice del Lazio, ripete ostinatamente i suoi appelli ai centristi “affinchè non rinuncino al progetto di costruire una vera alternativa al centrodestra” e, da cattolico, commenta con intelligenza, l’appoggio ad Emma Bonino da parte dei Democratici, che suscita disagio tra gli ex popolari. Mentre si aspetta l’inizio del corteo, in piazza del Popolo, è cominciato a circolare il libro, appena pubblicato da Donzelli, “Berlusconi passato alla storia”, opera di un docente universitario super-accreditato: Antonio Gibell, in cui si legge: “Secondo alcuni osservatori, forse troppo ottimisti, quell’evento del 5 dicembre 2009 è stato il simbolo di una politica innovativa e partecipata in maniera direttamente proporzionale alla gravità dello svuotamento populistico e mediatico della partecipazione democratica tentato dal premier”. Facciano quindi attenzione coloro i quali, non capendo persone come l’on Granata, crede che il No-B-Day-Bis di oggi serva al Pd, all’Idv e alla sinistra radicale come doping elettorale, per rubarsi vicendevolmente i voti, dentro e fuori dalla piazza. In pentola, oltre allo sdegno (come ha scritto qualche giorno fa Marcello Veneziani su Il Giornale), bolle molto di più e di davvero molto diverso.

contro il legittimo impedimento che tornerà in Senato il 5 marzo. Certamente il politico più osannato sarà, incredibile a dirsi, il finiano Doc Granata, che ha appena accettato la “patente antiberlusconi”, come ha fatto il solo D’Alema e dopo il rifiuto di Fini, Veltroni e di Fassino. “Gli impegni politici che ho preso in Puglia, m’impediranno d’essere presente domani in Piazza del Popolo. Una piazza che comunque sarà piena anche di tanti esponenti e militanti di Sinistra ecologia libertà a cui sta a cuore, come a voi, il futuro e la dignità del nostro Paese”. Questo il messaggio di ieri di Nichi Vendola, agli organizzatori della manifestazione viola che si prospetta trionfale, con già 200 pulmann giunti nella Capitale da tutto Italia. La manifestazione inizierà alle 14 e 30 di oggi e anche se per i promotori non fanno previsioni sui numeri, le adesioni via internet sono state “oltre 200mila” e i precedenti lasciano ben sperare. E’ dallo scorso 4 febbraio al che il “Popolo Viola” tiene un sit-in permanente con un camper davanti a Montecitorio, per denunciare la “violazione palese della nostra Costituzione” che si realizzerebbe con l’approvazione delle nuove norme sul ‘legittimo impedimento, con tanto di distribuzione di “patente viola” che, come visto, hanno ritirato D’Alema, Granata e anche Fioroni. I partiti ci saranno. Il Pd convintamente. Pierluigi Bersani non sarà in piazza perché celebrerà a Massa Lombarda Davide Visani (dirigente Pci- Pds): “Un appuntamento preso da tempo dove non voglio mancare”, spiega il segretario Pd che assicura: “ci saranno i nostri militanti e i dirigenti”. Rosy Bindi in testa. Ignazio Marino aderisce con la sua “area” nel Pd, da Rosa Calipari a Paola Concia. Con il Popolo Viola in piazza c’è tutta la sinistra, dalla Cgil di Epifani ai partigiani dell’Anpi. Tornando al “neo-patentato” Fabio Granata (contro cui si scaglia oggi il Giornale), è davvero una mosca bianca nel Pdl, anche se Gard Lehner dileggia come “coniglietto mentre Fini affonda”. In realtà, anche se oggi i detrattori interessati dicono di lui che è “un vero che tira al viola”, Fabio Granata è un politico intelligente e onesto, animato da un autentico spirito popolare e legalitario. Sta tenendo alta la bandiera dell’Antimafia in Sicilia e in chiave svecchiata e molto attenta a contrastare il fenomeno dal punto di vista morale, culturale e politico. E non il solo ad essere “nuovo e diverso” nel Pdl. Altro personaggio di spicco è Nino Strano, assessore regionale al turismo. Grande innovatore e da sempre aperto ai diritti civili e al rispetto delle diversità, anche lui finiano di provata fede. Di fatto, Gianfranco Fini è l’uomo politico dell’anno e non solo per un sondaggio lanciato da Il Riformista. Piace al popolo viola, Travaglio lo difende e gli elettori del Pd lo applaudono. Da quando è nato il Pdl, il presidente della Camera, grazie al web magazine della fondazione Fare Futuro e alle colonne del Secolo d’Italia, ha più volte espresso dei distinguo sull’operato di Berlusconi. Tanto da attirarsi gli attacchi a testa bassa del direttore de Il Giornale, Vittorio Feltri, e del leader del carroccio, Umberto Bossi. Chi ci sorprende per la sua aperta presa di posizione è l’on Beppe Fiorini, dall’inizio di gennaio e dalla preferenza annunciata da Pier Ferdinando Casini per la Polverini come Governatrice del Lazio, ripete ostinatamente i suoi appelli ai centristi “affinchè non rinuncino al progetto di costruire una vera alternativa al centrodestra” e, da cattolico, commenta con intelligenza, l’appoggio ad Emma Bonino da parte dei Democratici, che suscita disagio tra gli ex popolari. Mentre si aspetta l’inizio del corteo, in piazza del Popolo, è cominciato a circolare il libro, appena pubblicato da Donzelli, “Berlusconi passato alla storia”, opera di un docente universitario super-accreditato: Antonio Gibell, in cui si legge: “Secondo alcuni osservatori, forse troppo ottimisti, quell’evento del 5 dicembre 2009 è stato il simbolo di una politica innovativa e partecipata in maniera direttamente proporzionale alla gravità dello svuotamento populistico e mediatico della partecipazione democratica tentato dal premier”. Facciano quindi attenzione coloro i quali, non capendo persone come l’on Granata, crede che il No-B-Day-Bis di oggi serva al Pd, all’Idv e alla sinistra radicale come doping elettorale, per rubarsi vicendevolmente i voti, dentro e fuori dalla piazza. In pentola, oltre allo sdegno (come ha scritto qualche giorno fa Marcello Veneziani su Il Giornale), bolle molto di più e di davvero molto diverso.

contro il legittimo impedimento che tornerà in Senato il 5 marzo. Certamente il politico più osannato sarà, incredibile a dirsi, il finiano Doc Granata, che ha appena accettato la “patente antiberlusconi”, come ha fatto il solo D’Alema e dopo il rifiuto di Fini, Veltroni e di Fassino. “Gli impegni politici che ho preso in Puglia, m’impediranno d’essere presente domani in Piazza del Popolo. Una piazza che comunque sarà piena anche di tanti esponenti e militanti di Sinistra ecologia libertà a cui sta a cuore, come a voi, il futuro e la dignità del nostro Paese”. Questo il messaggio di ieri di Nichi Vendola, agli organizzatori della manifestazione viola che si prospetta trionfale, con già 200 pulmann giunti nella Capitale da tutto Italia. La manifestazione inizierà alle 14 e 30 di oggi e anche se per i promotori non fanno previsioni sui numeri, le adesioni via internet sono state “oltre 200mila” e i precedenti lasciano ben sperare. E’ dallo scorso 4 febbraio al che il “Popolo Viola” tiene un sit-in permanente con un camper davanti a Montecitorio, per denunciare la “violazione palese della nostra Costituzione” che si realizzerebbe con l’approvazione delle nuove norme sul ‘legittimo impedimento, con tanto di distribuzione di “patente viola” che, come visto, hanno ritirato D’Alema, Granata e anche Fioroni. I partiti ci saranno. Il Pd convintamente. Pierluigi Bersani non sarà in piazza perché celebrerà a Massa Lombarda Davide Visani (dirigente Pci- Pds): “Un appuntamento preso da tempo dove non voglio mancare”, spiega il segretario Pd che assicura: “ci saranno i nostri militanti e i dirigenti”. Rosy Bindi in testa. Ignazio Marino aderisce con la sua “area” nel Pd, da Rosa Calipari a Paola Concia. Con il Popolo Viola in piazza c’è tutta la sinistra, dalla Cgil di Epifani ai partigiani dell’Anpi. Tornando al “neo-patentato” Fabio Granata (contro cui si scaglia oggi il Giornale), è davvero una mosca bianca nel Pdl, anche se Gard Lehner dileggia come “coniglietto mentre Fini affonda”. In realtà, anche se oggi i detrattori interessati dicono di lui che è “un vero che tira al viola”, Fabio Granata è un politico intelligente e onesto, animato da un autentico spirito popolare e legalitario. Sta tenendo alta la bandiera dell’Antimafia in Sicilia e in chiave svecchiata e molto attenta a contrastare il fenomeno dal punto di vista morale, culturale e politico. E non il solo ad essere “nuovo e diverso” nel Pdl. Altro personaggio di spicco è Nino Strano, assessore regionale al turismo. Grande innovatore e da sempre aperto ai diritti civili e al rispetto delle diversità, anche lui finiano di provata fede. Di fatto, Gianfranco Fini è l’uomo politico dell’anno e non solo per un sondaggio lanciato da Il Riformista. Piace al popolo viola, Travaglio lo difende e gli elettori del Pd lo applaudono. Da quando è nato il Pdl, il presidente della Camera, grazie al web magazine della fondazione Fare Futuro e alle colonne del Secolo d’Italia, ha più volte espresso dei distinguo sull’operato di Berlusconi. Tanto da attirarsi gli attacchi a testa bassa del direttore de Il Giornale, Vittorio Feltri, e del leader del carroccio, Umberto Bossi. Chi ci sorprende per la sua aperta presa di posizione è l’on Beppe Fiorini, dall’inizio di gennaio e dalla preferenza annunciata da Pier Ferdinando Casini per la Polverini come Governatrice del Lazio, ripete ostinatamente i suoi appelli ai centristi “affinchè non rinuncino al progetto di costruire una vera alternativa al centrodestra” e, da cattolico, commenta con intelligenza, l’appoggio ad Emma Bonino da parte dei Democratici, che suscita disagio tra gli ex popolari. Mentre si aspetta l’inizio del corteo, in piazza del Popolo, è cominciato a circolare il libro, appena pubblicato da Donzelli, “Berlusconi passato alla storia”, opera di un docente universitario super-accreditato: Antonio Gibell, in cui si legge: “Secondo alcuni osservatori, forse troppo ottimisti, quell’evento del 5 dicembre 2009 è stato il simbolo di una politica innovativa e partecipata in maniera direttamente proporzionale alla gravità dello svuotamento populistico e mediatico della partecipazione democratica tentato dal premier”. Facciano quindi attenzione coloro i quali, non capendo persone come l’on Granata, crede che il No-B-Day-Bis di oggi serva al Pd, all’Idv e alla sinistra radicale come doping elettorale, per rubarsi vicendevolmente i voti, dentro e fuori dalla piazza. In pentola, oltre allo sdegno (come ha scritto qualche giorno fa Marcello Veneziani su Il Giornale), bolle molto di più e di davvero molto diverso.


28 Febbraio 2010

Categoria : Politica
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