StopOpg Abruzzo : “Regione inadempiente”


L’Aquila – Il Comitato StopOPG (ospedali psichiatrici giudiziari) Abruzzo, riunito a Pescara nei giorni scorsi, evidenzia in una nota come nella nostra regione siano preoccupanti i problemi di piena applicazione della Legge 81 sulla chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
E’ indispensabile continuare la mobilitazione del Comitato stopOPG affinché non si ostacoli il percorso intrapreso di buone pratiche riabilitative che riconosciamo attuate dagli operatori sanitari della Residenza di Barete. Ricordiamo che la REMS di Barete è nata nel territorio della Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila dopo anni dalla promulgazione della legge, dopo il commissariamento della Regione per inadempienza alle prescrizioni legislative. La responsabilità è di entrambi gli ultimi governi Regionali, giunta Chiodi e giunta D’Alfonso, che hanno proposto e mantenuto la scelta dispendiosa e dannosa della localizzazione della Rems a Ripa Teatina, nella Asl di Vasto-Lanciano-Chieti.
La Rems continua ad assicurare cure adeguate agli internati-ospiti con percorsi di cura orientati al recupero delle abilità personali nelle relazioni di comunità, nonostante la caratterizzazione di misura giudiziaria, comunque in un contesto di protezione e non di segregazione e non di contenzione. E’ ampiamente dimostrato che i malati mentali vanno curati nella comunità, con attenzione alle relazioni e nel rispetto dei diritti. Questo lavoro è ostacolato dal colpevole, irresponsabile ritardo decisionale del governo regionale, che ancora non delibera come definitiva la Rems di Barete, non rimodulando di conseguenza il programma al ministero e non permettendo lo svincolo dei finanziamenti governativi. Tutto questo grava sulla Asl di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, che continua ad accumulare crediti e non procede alla stabilizzazione del personale della residenza.
Nel 2017 la Rems ha raggiunto il numero massimo di 20 persone, inviate per lo più dalla magistratura di cognizione e di sorveglianza, evidenziando comunque la preoccupante consistenza degli internamenti provvisori. Problema ostativo principale alle dimissioni resta sempre la debolezza dei progetti riabilitativi dei Dipartimenti di Salute Mentale, che di fatto non rispettano i programmi di reinserimento territoriali, non producono progetti che permettono alla magistratura il riesame della pericolosità sociale e quindi l’applicazione a norma di legge della misura alternativa all’internamento con conseguente dimissione del paziente.
Il Comitato chiede un incontro urgente all’assessore regionale alla sanità Paolucci affinché le problematiche esposte trovino adeguate soluzioni e attuerà iniziative pubbliche di sensibilizzazione.


20 Gennaio 2018

Categoria : Cronaca
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