A Pescara convegno sulla fibromialgia con il dott. A. Younes e il dott. S. Gervasi


L’Aquila – ( a cura di Flavio Colacito) – (Foto: il dr. Alì Younes) - Sabato 24 febbraio, dalle ore 9:00 alle 13:00, presso il Palazzo della Provincia a Pescara, sala “Figlia di Iorio”, si terra un convegno medico avente come tema la “Fibromialgia, nutrizione e terapia personalizzata: la parola ai pazienti”, con la partecipazione del dott. A. Younes, specialista in anestesia e rianimazione ed esperto in terapia del dolore e cure palliative, e del dott. S. Gervasi, specialista in medicina nucleare ed esperto in dietologia e nutrizione clinica. Dal punto di vista clinico la fibromialgia è una malattia che riguarda l’apparato muscolare dei tendini che vengono colpiti da un dolore cronico e da una diminuzione della soglia del dolore.Al momento questa malattia colpisce in Italia circa 2 milioni di soggetti, in prevalenza donne, tanto che ne11992 è stata riconosciuta dall’OMS come patologia invalidante, pur non essendo ancora chiari i fattori scatenanti ed essendo i vari disturbi associabili ad altre malattie, per cui risulta difficile, anche per gli specialisti del settore, diagnosticarla con esattezza, presentando diversi sintomi: dolore muscolare diffuso, astenia cronica, disturbi del sonno, disturbi del sistema nervoso, cefalea muscolotensiva, emicranie, rigidità muscolare, colon irritabile, parestesie, difficoltà di concentrazione, perdita dell’orientamento, difficoltà di memoria.Il tema del convegno pone una domanda di fondo: è possibile curare la fibromialgia? Il dott. A. Younes lancia la sua sfida, proponendo un percorso dove le possibilità di cura sono una certezza, a patto, però, di entrare in una logica dove la guarigione è vista in un’ottica multidisciplinare dove, tra corretta diagnosi e cura farmacologica ed integrativa, c’è alla base il tema della fiducia tra medico e paziente, spesso relegato in secondo piano, tanto che chi pensa di essere affetto da fibromialgia, talvolta non è neppure creduto da chi ritiene la stanchezza cronica ( un segnale tipico ) imputabile ad altre cause. Alla base di questa malattia subdola, vi è la mancanza del sonno ristoratore, quindi la qualità delle ore destinate al riposo, da qui la necessità di intraprendere due approcci: il farmacologico e il non farmacologico.L’approccio non farmacologico privilegia lo stile di vita sano, una corretta nutrizione, pratiche fisiche da svolgere in acqua, mentre la farmacologica spazia dagli antidepressivi, agli endocannabinoidi, passando per i farmaci rilassanti e gli integratori alimentari, comprese le terapie infiltrative. Chiaramente, per la sua complessità, la fibromilagia richiede anche un valido supporto di carattere psicologico e rieducativo da rivolgere alla persona che ne è affetta, ma le speranze oggi lasciano presagire un futuro più sereno.


21 Febbraio 2018

Categoria : Salute & Benessere
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