Avezzano laboratorio alchemico


Possono coesistere il diavolo e l’acqua santa? Alla domanda, senza tempo, potrebbe fornire una risposta quel laboratorio alchemico che sta diventando Avezzano. Alchimia politica, ovviamente, quindi ancor più solfurea e lunare. Nel rigoglioso centro della Marsica c’ un sindaco eletto dai cittadini, che non ha una maggioranza in aula. Come dire un’auto senza motore. Un controsenso che, tuttavia, in Italia – e non solo – è possibile.
Quel sindaco, colto da soprassalti alla sentenza del Consiglio di Stato, proclamò dimissioni, che di fatto sono come si dice oggi virtuali. Il sindaco non c’è, ma c’è.
Gli alchimisti della politica stanno cucendo un abito fatto di teoriche maggioranze da mettere in piedi, patti, intese abbastanza contro natura. Chi detiene la maggioranza guarda, sta alla finestra. Forse sogghigna. Può essere verosimile un pasticcio simile in una città che ha bisogno di essere governata?
In politica, è arcinoto, tutto è possibile. A parole. Poi bisogna vedere se gli appiccichi funzionano davvero. Gli avezzanesi assistono scettici. Forse rimpiangono quel focoso destriero di razza che si chiamava Mario Spallone.

PENSIERINO - Ricordi di tanti anni fa, che si accendono nella mente senza che essa lo voglia. Una bella, lunga passeggiata estiva da Caramanico a S.Eufemia. Una sgobbata da 16 km e, a sera, la appetitosa cena preparata dalle zie Elvira e Mentina. Uno sguardo alle stelle dalla terrazza, e il riposo. Poco era accaduto, molto doveva ancora accadere lungo la strada della vita.



24 Febbraio 2018

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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