2018, fuga da PD e Renzi


Gli abruzzesi hanno elettoralmente bastonato il PD più che altrove, ma il capo del partito – senatore D’Alfonso – resta abbarbicato al vertice della regione e disquisisce di dies a quo e dies ad quem. Situazione lunare, se non fosse patetica. In quesato 2018 cìà una fuga da Renzi e dal PD simile ad un triste fuoco di artificio: i più renziani sono i primi a prendere le distanze, mentre altri lasciano l’ex premier e anche il suo sconquassato partito. La solita italianissima voglia di abbandonare la nave che affonda. Schettinate.
L’ex gagliardo Matteo è sostituito dal nuovo gagliardo Matteo, Salvini. Ironie del caso e delle omonimie.
Ci si chiede: quali dei capi e capetti del sofferente PD di oggi pagheranno per il male che hanno inflitto al loro partito? E a coloro che gli credevano? Per ora non se ne parla neppure.

PENSIERINO – L’Abruzzo del 5 marzo si è svegliato molto grillino. Una macchia gialla sulla ormai famosa cartina televisiva, con un pezzettino di blu in casa Quagliariello. Se i grillini hanno vinto, l’Abruzzo tocca a loro. Di cattivo gusto incollare il sedere alle poltrone.



09 Marzo 2018

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
del.icio.us    Facebook    Google Bookmark    Linkedin    Segnalo    Sphinn    Technorati    Wikio    Twitter    MySpace    Live    Stampa Articolo    Invia Articolo   




Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Utente

Articoli Correlati

    Nessun articolo correlato.