Corteo antitax contro angherie fiscali e accanimento sui terremotati del 2009


L’Aquila – Corteo per le strade dell’Aquila, con esposizione di striscioni e cartelli polemici e intelligenti, sarcastici e mordaci. Vi si parla di accanimento fiscale sui terremotati, di pasticcio fiscale. E’ un no tax day arguto e deciso, presenti politici di ogni colore, accanto alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, arrivata puntuale. Manterrà la sua promessa di portare al presidente Mattarella un dossier sul problema.
La sostanza è lineare. Il Governo chiede indietro le tasse sospese nel 2009, poco dopo il disastroso sisma. Lo fa perché lo pretende l’Europa, che considera riduzioni e abbuoni fiscali aiuto di Stato. Ergo, il Governo deve convincere l’Europa. Non sono noccioline: si parla di decine e decine di milioni di euro, quanto basta a mettere in ginocchio o mandare in frantumi imprese, aziende, professionisti. L’area colpita dal sisma non è tornata alla vita, la ricostruzione è lenta, zoppica o è assente. Lenta, difficile, impelagata. Sarebbe come
sparare sulla Croce Rossa. Cosa potrà fare un governo come l’attuale, mentre il prossimo chi sa quando arriverà? Il momento politico è negativo al massimo, benché si riconosca a Gentiloni l’impegno e la capacità di ascoltare.
Il corteo è la voce dell’Aquila, del cratere, ma anche dell’Abruzzo che ha dato da ogni parte la sua solidarietà.


16 Aprile 2018

Categoria : Cronaca
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