Politica, fino a quale punto?


Le vicende politiche abruzzesi non hanno mai entusiasmato, pur volendo prescindere dai molteplici arresti eccellenti in tantissimi palazzi istituzionali alti e meno alti. Tenendo da parte, quindi, le storie giudiziarie, resta l’ordinario andamento della politica. Desolante, specie in questi ultimi giorni, con una vicenda D’Alfonso che ha dell’incredibile. Un potente con due cariche che non si decide a mollarne almeno una non si era mai visto.
Tutto si svolge, sia chiaro, lungo i binari della legalità. Ma quelli della sensibilità di fronte ai cittadini sono un’altra cosa. Anzi, sembrano proprio divergenti. Ciò che sta accadendo nei palazzi regionali suscita a dir poco lo sgomento della gente, che non può capire, e capisce ancora meno proprio perché è tutto legittimo. Si può fare. Non esiste un altro paese nel mondo civile che lo consenta, ma l’Italia sì. E c’è chi ne approfitta seraficamente. E chi impudicamente, come il PD, sa solo tacere. A tutti i livelli. Da rimanere senza parole.

PENSIERINO - Una volta la sinistra storica era forse torva, spesso proterva, gerontocratica, grigia come i faccioni dei gerarchi comunisti in parata il 1 maggio. Ma certe cose non le avrebbe consentite. Già, parliamo di sinistra come se ancora ne esistesse una… Che sbadati.



27 Aprile 2018

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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