Fiumi inquinati e annosi silenzi


E’ finalmente un fascicolo giudiziario con nomi e cognomi di indagati – anche eccellenti – l’annosa storia dell’inquinamento del fiume Pescara. Da anni e anni soltanto una limacciosa fogna a cielo aperto capace di rendere il mare di Pescara sicuramente non il più salubre dell’Adriatico. L’inchiesta venuta alla luce oggi, di cui riferiamo altrove, è una luce che si accende nel buio. Grazie a magistrati coraggiosi e inquirenti capaci.
C’è una verità, anzi una dietrologia, alquanto scomoda: il Pescara non si è inquinato all’improvviso, avvelenando il mare. Il processo del suo deterioramento è in atto da decenni. Durante i quali centinaia di occhi sono rimasti chiusi.
Non è stato il sonno di Aligi, ma quello degli assassini dell’ambiente abruzzese che spadroneggiavano impuniti. Nei palazzi e nei centri di potere, dietro scrivanie e dentro capienti poltrone.

PENSIERINO – Il Comune dell’Aquila non è anatra zoppa. Caso mai, aquila spennacchiata. O gallina che starnazza e non vola. Forse pulcino implume e tremante. Ma gli aquilani hanno quelli che ci sono, li hanno scelti e – a quanto pare – se li tengono pure.



26 Luglio 2018

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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