Cialente: i numeri del dopo terremoto, sono 40.000 gli assistiti, 25.000 i partiti per la costa


cialente-massimo-apr-094L’Aquila – Il Consiglio comunale si è riunito questo pomeriggio sull’emergenza terremoto. Erano presenti il sottosegretario Guido Bertolaso, capo della Protezione civile, il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e la presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane. Il presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti ha aperto la seduta chiedendo un minuto di raccoglimento in ricordo della terribile notte tra il 5 e il 6 aprile e delle vittime del sisma.
“Questo sisma- ha detto nel suo intervento il presidente Benedetti – ci ha reso più forti, benché duramente provati nella quotidianità e negli affetti. Ci ha portato via luoghi della nostra vita, della nostra infanzia, che ricostruiremo lì”.
“Quel drammatico risveglio delle 3.32 – ha dichiarato il sindaco Massimo Cialente – ha rappresentato la fine di sogni e progetti. Una ferita che resterà aperta, anche e soprattutto per la morte di tanti, troppi giovani, alcuni dei quali, studenti universitari, erano stati idealmente affidati dai genitori alla nostra città. Vorrei rivolgere un sentito ringraziamento – ha proseguito il primo cittadino – in primo luogo alla protezione civile, una macchina di cui il nostro paese può essere orgoglioso, che ha lavorato instancabilmente, unendo professionalità e sensibilità, e alla quale conferiremo la cittadinanza onoraria dell’Aquila. E, ancora, devo ringraziare i Vigili del Fuoco e tutti i sindaci dei Comuni della costa che hanno offerto accoglienza e ospitalità ai nostri concittadini con una generosità straordinaria”.
Poi il sindaco Cialente ha fornito alcuni dati. “Attualmente all’Aquila e nei centri limitrofi si trovano 112 tendopoli in cui vengono assistite 39.600 persone. Sono 25 mila gli aquilani che si trovano sulla costa, altri 5 mila sono stati invece censiti nel Comune di Roma”.
“Abbiamo avuto momenti dolorosissimi, – ha proseguito il sindaco – nessuno di noi dimenticherà mai il giorno delle esequie. Ora, però, è il momento di ripartire. Si tratta di una responsabilità di tutta la città, ma soprattutto di noi amministratori. Oggi le istituzioni “fisicamente” non ci sono più, non hanno più una sede. Il crollo del palazzo della Prefettura, in questo senso, è un simbolo. Ma lo Stato è presente, con forza. Le risorse finanziarie ci sono. Per questa ragione una cosa voglio ribadirla con forza: nessuna sede istituzionale, nessun ufficio, nessuna istituzione deve essere trasferita”. Nella ricostruzione il sindaco Cialente ha detto di vedere come priorità l’ospedale, l’università e le scuole, solo 11 delle quali risultano attualmente agibili nel territorio comunale.
“Ci sono state delle responsabilità nei crolli, ma la nostra non è una città di cartone, come qualcuno l’ha descritta – ha detto ancora il primo cittadino- e ricordo che il 56 per cento delle abitazioni sono risultate agibili. Un ultimo ringraziamento – ha concluso Cialente – vorrei rivolgerlo alla macchina comunale, che ha funzionato anche nell’emergenza. Ci sono dipendenti comunali, dirigenti,funzionari, impiegati, tecnici, che dal 6 aprile non dormono più di tre o quattro ore a notte. Nell’emergenza drammatica che sta vivendo, questa città ha dato buona prova di sé”.
Il sottosegretario Bertolaso ha parlato del dopo terremoto, chiarendo che i finanziamenti per la ricostruzione verranno assegnati ai cittadini per il tramite delle banche, nella massima trasparenza e con una procedura innovativa e priva di passaggi burocratici. Nel frattempo si pensa di creare un villaggio temporaneo in legno, sul modello di quanto realizzato dopo il sisma del Molise, per dare ospitalità a quanti non potranno rientrare subito nelle loro case o le cui abitazioni sono andate completamente distrutte e dovranno essere ricostruite. Bertolaso ha infine accennato al ruolo della Comunità europea, che fornirà aiuti per il patrimonio artistico, in quanto bene della collettività.
La presidente della Provincia Stefania Pezzopane ha sottolineato la mobilitazione di tutte le province italiane e sottolineato la necessità di garantire la ricostruzione nel pieno rispetto delle regole e della legalità. Un appello all’unità delle forze politiche è stato invece lanciato dal governatore Gianni Chiodi, che ha dichiarato di essere a diposizione della città dell’Aquila, “perché L’Aquila per i prossimi anni significherà Regione Abruzzo”.


23 Aprile 2009

Categoria : Cronaca
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