Comitato vittime Rigopiano incontra il ministro M. Salvini


Pescara – (F.C.). “E’ stato accertato che i nostri morti potevano essere salvati. Dalla mattina che chiedevano aiuto nulla e’ stato fatto. Questi sono uomini dello Stato e questi uomini devono abbandonare il loro ruolo. Vogliamo sapere se lo Stato e’ dalla nostra parte o da quella di questa istituzione sbagliata”. Cosi’ Gianluca Tanda, del Comitato vittime di Rigopiano, al termine dell’incontro in Prefettura a Pescara con il ministro Matteo Salvini. “Abbiamo parlato con il ministro – ha spiegato – e ci ha ascoltato con particolare interesse. Ha detto che tra una settimana ci fara’ sapere se e’ possibile fare tutto quello che abbiamo chiesto. Per due anni ci hanno dato una pacca sulle spalle abbandonandoci al nostro destino e questo per noi era inaccettabile. Il ministro – ha raccontato Tanda – ci ha ascoltati uno ad uno e ci ha detto che entro una settimana ci fara’ sapere se le nostre richieste possono essere accolte a cominciare da una ‘legge Viareggio’ per l’Hotel Rigopiano fino al ruolo che hanno avuto le persone coinvolte nello Stato che, per noi, devono andare via”. “Vogliamo sapere chi sono i veri colpevoli – ha detto ancora Tanda – e l’abbiamo chiesto anche al ministro. Ovviamente non ci ha dato risposte perche’ non si puo’ sbilanciare in questo. Confidiamo pero’ nelle sue parole”. I familiari delle vittime hanno parlato anche dell’inchiesta bis aperta dalla Procura di Pescara per frode in processo penale e depistaggio a carico di sette persone, tra cui l’ex prefetto del capoluogo adriatico Francesco Provolo. “Gli indagati di questa storia – ha detto Tanda – sono quasi tutti provenienti dalle istituzioni e come tali non possiamo pensare che non hanno responsabilita’, soprattutto perche’ hanno occultato le prove. Il ministro – ha aggiunto – ha voluto conoscere le storie di tutti e degli orfani. Ha voluto sapere come vivono, come vive Matrone, che e’ rimasto invalido e non puo’ lavorare. Ha voluto sapere come fa a crescere una bambina rimasta senza mamma. Ha ascoltato le mamme e ha cercato di capirle. E’ questo quello che cerchiamo: concretezza. Tra una settimana sapremo. E’ impossibile portare avanti una battaglia cosi’ dura da soli. Abbiamo bisogno di una parte di Stato che ci aiuti, altrimenti possiamo andare avanti. Lottiamo – ha concluso Tanda – con una forza troppo grande e una potenza che non possiamo contrastare: che mente e nasconde delle cose che sono evidenti agli occhi di tutti”.


04 Gennaio 2019

Categoria : Politica
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