CGIL su carenze raccolta differenziata


PIU’ INVESTIMENTI E PROGRAMMAZIONE DEL SERVIZIO -

L’Aquila – Circa gli obiettivi dati dall’amministratore unico di Asm Spa per l’anno 2019, osserviamo – dice una nota CGIL – che tra questi c’è il raggiungimento della raccolta differenziata anche nelle frazioni dell’Aquila oggi escluse dal servizio. Tale impegno presuppone un maggiore investimento di personale e di mezzi, tant’è che ad oggi per completare gli itinerari di raccolta è necessario ricorrere ad un elevato numero di ore di lavoro straordinario: quasi 1600 ore soltanto nel primo semestre del 2018. Ricordiamo all’amministratore unico che l’età media dei lavoratori è di circa 53 anni, dei quali una dozzina hanno un’età compresa tra i 59 e i 64 anni. Faccia dunque l’Asm una verifica dell’effettivo fabbisogno del personale necessario ad estendere la raccolta porta a porta anche nelle frazioni, garantendo al contempo un adeguato servizio nel centro storico. Quindi che l’amministratore unico illustri e consegni alle organizzazioni sindacali un Piano Industriale sostenuto dalle relative coperture economiche.
Sui dati della raccolta differenziata abbiamo dei dubbi. Ma non vogliamo soffermarci sull’analisi microscopica delle percentuali, sebbene capoluoghi come Chieti e Teramo abbiano superato il 60% di raccolta differenziata. È nostra intenzione, ma soprattutto nostro dovere, ragionare sulle cause della percentuale che si attesta a circa il 38% a fronte di una media nazionale del 55,5% (fonte ISPRA 2017). Non possiamo considerare come uno dei problemi principali quello posto dall’Asm, ossia una non tempestiva comunicazione del rientro delle famiglie nelle proprie abitazioni lasciate a seguito del sisma. Questo è un problema secondario. Riteniamo infatti che per risolvere le problematiche esposte e garantire un servizio adeguato alla popolazione Asm deve ragionare sull’organizzazione del lavoro e migliorare la programmazione del servizio. Tutto ciò dovrà avvenire con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, visto che le RSU aziendali sono operatori della raccolta porta a porta e quindi conoscono bene il territorio e le criticità del centro storico. Non si sottovalutino, tra l’altro, i rischi di interferenza con le ditte che operano alla ricostruzione con la necessità da parte di Asm di garantire la sicurezza degli operatori. Una programmazione condivisa circa il l’impiego del personale, attraverso un’attenta analisi dei carichi di lavoro che tuteli i lavoratori più anziani, e un piano di investimenti per l’acquisto di automezzi idonei alla raccolta porta a porta. Inoltre l’abbassamento delle percentuali di raccolta differenziata non può essere imputato al processo migratorio dei rifiuti. Tale processo infatti, certo un problema da affrontare, è fisiologico e viene definito in letteratura, appunto, migrazione dei rifiuti. A nostro avviso una delle cause principali va ricercata nel mancato potenziamento, e quindi in una migliore programmazione della raccolta differenziata presso il Progetto Case e le cosiddette grandi utenze: supermercati, negozi, centri commerciali, ristoranti, autogrill, ecc. Quindi presso i maggiori produttori di categorie omogenee di rifiuti destinate al riciclaggio che andrebbero ritirati con maggiore frequenza. Chiediamo quindi l’apertura di un tavolo sindacale permanente teso ad analizzare queste problematiche al fine di trovarne una soluzione definitiva, visto che l’Asm deve garantire un servizio efficace ed efficiente ai cittadini salvaguardando la tutela dell’ambiente, il decoro del paesaggio, la salute dei cittadini e la sicurezza dei lavoratori.


18 Gennaio 2019

Categoria : Attualità
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