Difficile missione per Marco Marsilio


Di Marco Marsilio gli abruzzesi sanno poco. Metà di loro è andata alle urne, e di costoro la metà circa hanno scritto il suo nome come governatore abruzzese. Più di 300.000.
Per il filosofo politico di Tocco è un forte successo, propiziato dal potente motore digitale leghista, da una esangue Forza Italia, da un vivace vivaio di Fratelli d’Italia e alcune civiche. Agli abruzzesi non resta che sperare in un buon presidente, dopo anni di sgretolamenti e di inettitudini firmate PD e soci. I Cinque Stelle sono in orbita bassa, ma strane leggi e assurde regole danno loro parecchio spazio.
A Marsilio toccherà un difficile lavoro: prima di tutto riportare alla fiducia metà degli abruzzesi che hanno diritto di voto, ma non ne fruiscono.
Un compito davvero arduo, di questi tempi. Nonostante il vento politico che spira a sostegno delle aree di centro e di destra. E dei muscoli di Salvini il grintoso.
Una volta da Tocco arrivavano all’alba i campion dei toccolonai che portavano frutta e ortaggi nei mercati. Ci auguriamo che oggi il governatore toccolano continui a portare buone cose, frutta e ortaggi genuini come simboli di una vita sociale nuova e salutare. Siamo stufi di surgelati insipidi e cibi di plastica come i loro contenitori. Sarà un piacere conoscere un Marsilio buon governatore di un buon Abruzzo. Auguri a lui e a noi.

PENSIERINO – Che molta gente non voti potrebbe essere anche un sintomo di europeità, se così si può dire. Nei paesi avanzati infatti votano in pochi, perché chiunque vinca, lo stato funzionerà. Qui non è così, fino ad oggi. Ma la speranza è l’ultima a morire.



13 Febbraio 2019

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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