Le dimissioni in salsa casereccia


L’ex sindaco dell’Aquila Cialente le dava facilmente. Più facilmente le ritirava. Parliamo delle dimissioni caserecce , alle quali ha fatto ricorso anche il sindaco Biondi.
Come Cialente a suo tempo, anche Biondi qualche buona ragione ce l’avrà pure: pare che a Roma i gialloverdi in serpa poco gli diano ascolto. Nonostante il vigoroso sostegno della pasionaria della Garbatella (come la chiama Roberto Gervaso), Giorgia Meloni.
Il fatto è che comandano Salvini e Di Maio, e a Giorgia non resta che alzare la voce (almeno quella, non la statura) per difendere i successi abruzzesi di FdI.
Intanto pare che i 10 milioni promessi stiano spuntando.
Tutta la storia è solo una storiella, e anche piuttosto maldestra. Di quelle che non incantano più. E quindi stentano a fare notizia.
Biondi deve pensarne un’altra, per farsi sentire. Intanto obbedisca alla Lega e faccia una giunta che piaccia al Carroccio. Lì sta il punto…

PENSIERINO - E’ melanconico che a dieci anni dal sisma ci si azzuffi come lavandaie al fontanile per 10 milioni, dopo i fiumi di miliardi bruciati finora per non ricostruire. Un desolante groviglio di rovi, spini, erbacce e gramigna. L’altra vita appare sempre più lontana e irripetibile. Conservate come tesori le foto dell’Aquila come fu.



15 Marzo 2019

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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