Fiction su sisma, molti scontenti


Dalla tv e in particolare dalla Rai tutti si aspettavano di più: invece, delusione a piene mani per “L’Aquila, grandi speranze”. Siamo alla prima puntata e bisogna aspettare prima di essere perentori. Di sicuro è stata una partenza lenta, affannosa, sotto alcuni aspetti persino offensiva. Non si tratta una tragedia, sia pure sotto forma di favoletta, in modo così superficiale e sciatto.
Se l’andazzo non dovesse migliorare, gli aquilani e i telespettatori in genere una risposta ce l’hanno e possono darla anche in modo corale: cambiare canale e ridurre l’ascolto. Non è quello cje consigliamo, perché occorre essere obiettivi e giudicare pacatamente. Una cosa è certa: di grandi speranze non ne parliamo neppure.

PENSIERINO – Una città distrutta e la sua gente devastata, con morti, feriti nel corpo e nella mente, non sono un tema che possa suggerite favolette. Se qualcuno pensa il contrario, a nostro parere dovrebbe solo cambiare mestiere. E la Rai mettersi una mano sulla coscienza.



17 Aprile 2019

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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