Che san Febbo faccia la grazia


L’energico assessore al turismo abruzzese Febbo, dedica le sue apparizioni sui giornali, in questi giorni di tragedia anche per il suo settore, a fideistiche resurrezioni. Lui crede possibile che nei mesi di luglio e agosto riappaiano spiagge con bagnanti, arenili vivaci, scintillii sulle onde bagnate dal Sole. Febbo somiglia ad un santo e le sue parole sono auspici di speranza, che tutti non possiamo non condividere. Magari accadrà, bisogna avere fede. Bisogna impetrare che san Febbo sia capace di elargire grazie e munificenze quasi divine. Del resto, senza speranza e senza uno sprone non si va da nessuna parte.
Febbo vede nelle brume della drammatica situazione che ci prostra gente al mare e in montagna. Magari invogliata da una solida elargizione economica. Mascherine e guanti sull’arenile? Se servono…
Che san Febbo abbia ragione, è più di un augurio.

PENSIERINO – L’Abruzzo ha una grande risorsa nel turismo, anche se notoriamente non sa farlo al meglio. Ci voleva la pandemia per dare tanta attenzione ad un settore vitale? La sveglia, per destare tutti, deve suonare molto forte.



15 Aprile 2020

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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