Gran Sasso: riunione indetta dall’assessorato al Turismo del Comune dell’Aquila e polemiche


L’Aquila – (F.C.). “Nella giornata – di giovedì scorso – l’assessorato al Turismo del Comune dell’Aquila ha indetto una riunione riguardante i percorsi, la segnaletica e altri interventi per il Gran Sasso invitando a partecipare alcuni degli organismi e degli operatori interessati ma, a livello di enti territoriali, la sola Asbuc di Assergi con l’esclusione delle altre Asbuc che ricadono nel territorio pedemontano. Da quella di Aragno, più limitrofa ad Assergi, all’ultima del comprensorio aquilano, Arischia, strategica in quanto confinante con Campotosto, passando per quelle intermedie di Collebrincioni, Camarda, Filetto. Né è stato convocato il consigliere comunale con delega alle politiche della montagna. Non coinvolto nemmeno il Consorzio Aquilano per il riconoscimento e la promozione dei prodotti agroalimentari locali”. Questo quanto è possibile leggere in una nota. L’esclusione è considerata “inaccettabile” sia dai presidenti delle Asbuc, sia da quelli di Aragno e Arischia, Paolo Barone ed Elia Serpetti, continuando gli altri, che evidenziano “un modo di operare che non soltanto è scorretto ma denota una mancanza di visione del territorio montano, delle sue esigenze e delle sue potenzialità”. A parere di Luca Tarquini, presidente del Consorzio Aquilano, “vi è forse una non conoscenza delle problematiche concrete, per questo alle riunioni dovrebbero partecipare innanzi tutto gli esperti dei vari settori, altrimenti ci si riduce a una politica di annunci e ‘cartellonistica’ che per anni è stata contestata ad altri”. Secondo Daniele D’Angelo, consigliere delegato alla montagna, “lo sviluppo montano va inteso in modo organico, con un approccio ampio e la collaborazione non soltanto di tutte le Asbuc del comune dell’Aquila, ma anche dei territori limitrofi fino alle altre regioni: da Amatrice e Campotosto verso ovest, fino a Prati di Tivo verso est e a tutto il versante teramano. Soltanto una visione ampia della fascia montana e pedemontana – sottolinea D’Angelo – può consentire la realizzazione di un progetto sostenibile dal punto di vista ambientale ed economicamente valido che esalti l’attrattività del territorio, consenta lo sviluppo delle piccole frazioni e offra agli operatori dei settori interessati, dal turismo all’allevamento, la possibilità di una vita dignitosa. Pensare di fare il bello e il cattivo tempo in ambito montano senza conoscerlo e senza una visione che vada oltre l’area di Assergi, Fonte Cerreto e Campo Imperatore significa non soltanto limitare le stesse potenzialità di quella che certamente è l’icona della montagna aquilana, ma anche e soprattutto condannare allo spopolamento e inibire qualsiasi possibilità di crescita per l’intero territorio, proprio adesso che stanno per arrivare le risorse per un piano d’area completo e organico. In un momento come questo, ciò che è accaduto ieri non è immaginabile. Ritengo che l’assessore al Turismo – termina il consigliere delegato alla montagna – dovrebbe rivolgere delle scuse formali alle Asbuc, al Consorzio Aquilano, al sottoscritto e ai cittadini dell’Aquila e delle frazioni”.


16 Maggio 2020

Categoria : Politica
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