Quella scultura sulla rotatoria…
L’Aquila – Da Lea Contestabile, artista e docente all’Accademia di Belle Arti, riceviamo: “Apprendo dai mass-media che il 6 aprile sarà collocata al centro della rotatoria davanti alla Questura, tra viale Gran Sasso e viale De Gasperi, un’opera di grandi dimensioni di uno scultore locale, che ha già collocato altre opere monumentali in diverse parti del territorio aquilano, ultima in ordine di tempo quella in Piazza Duomo.
Premetto che il mio intervento non ha nulla di personale nei confronti dello scultore, né vuole essere una critica rispetto al suo lavoro. Vorrei semplicemente essere informata dall´assessore alla cultura del Comune dell´Aquila o dal sindaco Massimo Cialente o da qualsiasi altro eventuale responsabile di quali siano i criteri adottati per scegliere le opere d’arte da inserire nella nostra città martoriata. Vorrei conoscere, ancora, quali siano i criteri con cui si consente ad un artista di intervenire in uno spazio pubblico e come vengano scelti i luoghi deputati ad ospitare le opere. Ci sono stati dei bandi di concorso? C´è stata una commissione di esperti d´arte a decidere?
In questo momento in cui la città dell´Aquila si trova ad aver perso la quasi totalità dei suoi beni artistici e architettonici e ad aver cambiato la sua fisionomia a causa delle tante case e casette che sono sorte senza un piano condiviso, si lascia la libertà ai singoli individui di posizionare opere di ogni genere nei luoghi pubblici della città .
L´Aquila, come tutti noi sappiamo, aveva una sua precisa dimensione urbanistica e architettonica, arricchita da monumenti, piazze e fontane che la rendevano unica. Se si può accettare che nell´emergenza e per bisogno si sia costruito senza troppe regole e senza grande attenzione modificando anche il paesaggio, non si può acconsentire che le Istituzioni incaricate di vigilare sugli interventi artistici, non si preoccupino di elaborare un progetto condiviso, coinvolgendo tutte le forze creative del territorio e non solo. Non è pensabile che ” chi si sveglia prima la mattina”, come siamo abituati a dire noi aquilani, metta il suo segno che dovrà essere accettato passivamente da tutta la comunità .
Sarebbe auspicabile che la ricostruzione, anche dal punto di vista artistico, fosse più partecipata, più trasparente, più pensata secondo regole certe per il rispetto che dobbiamo al nostro Capoluogo di Regione.
L´Aquila è una città da sempre ricca di artisti e di prestigiose istituzioni che potrebbero dare un contributo prezioso alla ricostruzione. Inoltre, qualora l’apporto culturale di energie locali non venisse ritenuto sufficiente, bene allora sarebbe doveroso bandire concorsi nazionali e internazionali.
Mi auguro veramente di cuore che in questa nostra città non si instauri una stagione di pressappochismo agevolata dall’immensa tragedia che ci ha colpito.
L´individualismo e per certi versi la presunzione che rende tutti cultori di tutte le materie, a mio avviso, non dovrebbero trovare spazio nelle scelte di arredo urbano di una città monumentale come L’Aquila che, purtroppo soltanto dopo il terremoto, è stata proposta all’Unesco come patrimonio dell’umanità .
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