In fondo, non è andata male


Persino una persona mai contenta, sempre musona e rimuginante si dice costretta ad ammettere che il Natale smunto e sobrio non è andato poi così male. Tutti costretti a stare a casa, pochi a tavola, meno soldi buttati via e persino meno regali da buttare via. Stare meglio e spendere di meno non è malaccio. C’è anche chi ha risparmiato sul disastroso pokerino tra micie parenti, che spesso diventa una guerra e un pragmatico desiderio di farsi un po’ di soldi.
Ora c’è la tremenda, fantozziana prova del Capodanno. Se anche in quella molti riusciranno a farla franca Starsene a casa risparmiando, sarà una vittoria. Il primo virus ad essere battuto sarà quello delle pessime abitudini natalizie e di fine anno.
E le abbuffate? Ogni medaglia ha il rovescio. In cibo e cose buone magari cucinate bene a casa, in tanti si è esagerato.
Ora torniamo allo squallore, alle cronache sul virus, ai vaccini, alla paura. E alle fesserie che in tanti ci propinano. Ci torna in mente l’urlo di un sergente della prima guerra mondiale ai suoi tremanti ventenni in un lurida trincea prima dell’assalto: “Avanti, teste di cazzo, pensavate di vivere cento anni?”.

PENSIERINO – Penso spesso ad uno scabro cimitero sotto i fiocchi di neve in una ipotetica notte di Natale. Mi sembra di percepire un sussurro nel vento: ” A cosa è servito?”. C’è qualcosa che mi ricorda il Covid. Oppure semplicemente mi sono rimbambito.



27 Dicembre 2020

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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