Bussi, “italianata” da arrossire


Nelle terre di Bussi e dintorni non fu sepolto solo veleno mentre tutti si voltavano dall’altra parte. Fu sepolta anche la signità dell0Abruzzo e dell’Italia. Una italianata da arrossire, che ha pochi uguali nella storia spesso incredibile di un paese incredibile come il nostro.
I cosiddetti veleni di Bussi venivano sepolti da anni da potenti capaci di ridurre al silenzio tutti i poteri e le autorità. Nessuno vedeva e soprattutto nessuno aveva niente da dire. Pur avvenendo tutto sotto gli occhi di tutti.
Nel 2007 chi sa come viene fuori questa storia, esplosiva nella regione che si proclamava verde, ecologica, attenta ad ogni abuso purchè fosse piccolo. Si colpiva il contadino per il pollaio abusivo, ma non chi avvelenava acqua, terra, aria.
E siamo già nello scandalo. Vi affondiamo oggi, passati 14 anni senza che un bel nulla sia stato risolto davvero. I veleni continuano ad avvelenare. Riscoppia l’inchiesta, riecco sequestri, tuoni e fulmini. E’ legittimo però supporre che verosimilmente non si caverà un ragno dal buco, come negli ultimi 14 anni. Tanto tuono ma non piovve. I veleni faranno il loro corso. E nessun’altro.

PENSIERINO – Le consultazioni per tentare un nuovo governo, se ci pensate, sono incredibili. Conte uno, due e forse tre. Renzi avanti e indietro come un pendolo, ma non ci capisce cosa voglia. Pensiamo che Mattarella sia arrivato al limite della noia. Costituzionale, naturalmente.



30 Gennaio 2021

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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