Torna in libreria “Il bambino di pietra” della scrittrice aquilana Laudomia Bonanni: opera da riscoprire e prefazione di Dacia Maraini


L’Aquila – (a cura di Flavio Colacito). Torna in libreria a partire dal 14 maggio, grazie alla casa editrice Cliquot e alla preziosa prefazione di Dacia Maraini, il bambino di pietra (prima edizione Bompiani 1979), una delle opere più significative della scrittrice aquilana Laudomia Bonanni ((L’Aquila 1908 – Roma 2002), volto significativo della letteratura italiana del ’900, purtroppo ancora poco conosciuta e studiata, nonostante la sua notevole produzione romanzesca e i premi vinti. Attenta alle problematiche delle classi più umili, Laudomia Bonanni offrì un eccezionale spaccato della società contemporanea. In quest’opera la protagonista è Cassandra, narratrice in prima persona, presa dal tentativo di un recupero del passato attraverso un viaggio nella memoria alla ricerca dei motivi reconditi che hanno dato alla sua vita un esito diverso da quello ipotizzato. Cassandra è sposata, ma rifiuta sdegnosa la maternità e questo è il suo dramma fondamentale. La sua è una storia di «nevrosi d’angoscia» che la conduce nello studio di uno psicanalista ma il percorso si trasforma in un’autoanalisi perseguita alla ricerca di un significato accettabile della propria esistenza. Come tutti i romanzi della Bonanni, i personaggi femminili fanno da sfondo ad un mondo dominati dagli ideali borghesi dai quali la donna, con tutte le problematiche del caso, cerca di fuggire fino alla liberazione attraverso percorsi accidentati. Coerente con la sua idea che “il libro dev’essere come un sasso che si butta per colpire”, Laudomia Bonanni con «Il bambino di pietra» crea un’opera spigolosa in cui affronta e sviscera senza filtri le ossessioni e le repressioni che ci si aspetterebbe di ascoltare da una persona seduta dallo psicanalista. Al premio «Strega» del 1979 si classificò terzo, mentre fu vinto da Primo Levi con La chiave a stella. Scrisse Eugenio Montale: «Ho qui il libro di una sconosciuta, Laudomia Bonanni. È uscito da un concorso, ha vinto un premio letterario. Io diffido dei premi letterari, ma debbo riconoscere che esistono eccezioni e che questa Laudomia meritava veramente di essere tolta dall’ombra. Rivela una forza di narratrice che non dovrebbe fermarsi qui. Farà molta strada».


15 Aprile 2021

Categoria : Cultura
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