Incontro con Gino Strada su ospedale


gino_stradaL’Aquila – “Sul futuro dell’ospedale aquilano è necessario e urgente che Regione, ASL e Ministero si incontrino con Provincia e Comune, attori istituzionali del territorio, con cui vanno concertate tutte le scelte attinenti alla ricostruzione. Guai a chi pensa di tener fuori gli enti locali da scelte strategiche, come questa”.
Questo quanto dichiarato dalla Presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane, nel corso di un incontro con Gino Strada di Emergency. Alla riunione, che si è svolta questa mattina presso la tenda della Direzione generale dell’Ospedale regionale di Coppito, hanno preso parte anche il sindaco Massimo Cialente, il direttore sanitario Giovanna Nicolucci, il direttore amministrativo della ASL Sabrina Di Pietro, il direttore della Carispaq, Rinaldo Tordela, Mauro Tursini dell’Ufficio tecnico ASL e alcuni medici, tra cui il consigliere comunale Antonello Bernardi.
Gino Strada ha chiesto informazioni sullo stato di salute dell’ospedale aquilano.
“Noi di Emergency siamo in grado, nelle zone di guerra, di realizzare un ospedale in due anni, con costi contenuti- ha detto Strada- Ma siete voi a dover decidere se ricostruire o ristrutturare. Questa è una scelta che compete al territorio”.
Nel corso dell’incontro si è discusso delle possibili soluzioni per il futuro del nosocomio aquilano, sulla base dell’esperienza maturata da Emergency.
“ L’occasione di avere un confronto con Gino Strada è unica, perché ci offre un punto di vista competente e professionale – ha proseguito la Presidente Pezzopane- È quello che ci serve. La questione non può essere gestita con approssimazione. Dobbiamo agire su due fronti. Gestire l’emergenza e pensare al futuro ospedale, che dovrà rimanere a L’Aquila. Nessuno pensi di approfittare di questa terribile tragedia, che ha visto un’intera comunità privata di una delle strutture essenziali, per espropriarci dell’ospedale. Nessuno pensi di poterne fare uno spezzatino
Ci vuole un piano condiviso. Non deleghiamo a nessuno scelte che appartengono solo a noi, alla nostra comunità. Avvertiamo tutto il pericolo di una fuga di cervelli, di professionalità, che non consentiremo. Un bacino di 100 mila persone, come L’Aquila deve avere un ospedale efficiente e funzionale e posti letto assicurati. Dopo il terremoto è ancora più indispensabile avere una struttura che funzioni.
È in questa città che continueremo a vivere. Qui devono rimanere tutte le strutture essenziali”.


29 Aprile 2009

Categoria : Cronaca
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