Trivellare le Tremiti?


(di Carlo Di Stanislao) – L’ufficio Valutazione di Impatto Ambientale del Ministero dell’Ambiente ha espresso parere positivo alla richiesta della Petroceltic Elsa di sondare il mare tra il Gargano e le Isole Tremiti alla ricerca del petrolio. Perché la fase operativa abbia inizio, a questo punto manca soltanto la firma del ministro Stefania Prestigiacomo. L’area interessata si trova tra il Gargano e le Diomedee, davanti al lago di Lesina. Uno specchio di 500 kilometri quadrati di mare, distante solo 4 chilometri dall’arcipelago dauno, dove si trova anche una riserva marina. I tecnici della società dovrebbe trivellare il fondo marino fino a 4mila metri di profondità introducendo onde elastiche per valutare le reazioni del sottosuolo. Uno scempio secondo le associazioni ambientaliste. C’è stata una levata di scudi da parte delle istituzioni locali e anche una interrogazione al parlamento europeo di deputati pugliesi del Pdl, sottoscritta anche da Aldo Patriciello. Sono state numerose negli ultimi mesi le manifestazioni di dissenso da parte della Puglia, è stata anche organizzata una mobilitazione dei comuni e delle popolazioni interessate.
Il timore è che venga distrutto il patrimonio naturalistico tra il Gragano e le Diomedee, gioiello turistico non solo per la Puglia, ma anche per Termoli. C’è il rischio concreto infatti che le perforazioni petrolifere metta in pericolo tratto di mare e di natura incontaminato, con gravi danni per la flora e la fauna marina, oltre che per il turismo e l’economia della zona. L’ok del ministero è stato subordinato all’obbligo per la società di dotare le navi di ricognizione di un sistema di avvistamento dei cetacei. L’area prescelta, infatti, è molto vicina a quella in cui nello scorso dicembre si spiaggiarono i capodogli. Dopo la valutazione dell’ufficio del ministero, Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia, ha dichiarato: “’E’ una vergogna pensare ancora a deturpare le bellezze della nostra Regione: le Isole Tremiti rappresentano una vera ricchezza per l’Italia dal momento che lì sorge una delle tre aree marine protette pugliesi”. Michele Eugenio Di Carlo, presidente del sodalizio per la tutela del mare del Gargano, ha aggiunto: “”Ad appena pochi giorni dal no fermo e deciso pronunciato dal Comitato per la tutela del mare del Gargano e da numerosi esponenti politici della Capitanata apprendiamo preoccupati e amareggiati, da notizie di stampa che l’ufficio valutazione di impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente ha espresso parere positivo alla richiesta della società irlandese Petroceltic di ricercare petrolio al largo delle Isole Tremiti”. Sono anche prontamente intervenuti i parlamentari Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante degli Ecodem: “L’autorizzazione – dicono – riguarda anche un’area a 7,8 chilometri dalla foce del Fortore e a 4,5 dall’arcipelago paradiso dei sub di fama internazionale. I potenziali giacimenti sotto l’Adriatico non sono certo così ricchi da poter in alcun modo influire sull’indipendenza energetica del nostro Paese e dunque non porteranno nessun vantaggio economico ai cittadini”. Da oggi anche popolo di Facebook si schiera apertamente contro l’ipotesi di ricerche di petrolio al largo delle isole Tremiti, con uno spazio intitolato “No alle trivellazioni petrolifere nel mare del Gargano”.


21 Aprile 2010

Categoria : Cronaca
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