Mancini:”Chiuse le scuole, la città si mobiliti per restituire ai giovani i loro spazi”


L’Aquila- Una mobilitazione generale e tempi certi per la restituzione ai giovani che vivono all’Aquila dei loro tradizionali luoghi di incontro e di ritrovo. È quanto chiede il consigliere comunale Angelo Mancini, ponendo l’accento sul pericolo del progressivo spopolamento della città, rispetto al quale ci sarebbero, a detta dell’esponente dell’Italia dei valori, inquietanti segnali in termini di perdita di iscritti nelle scuole. “Il 12 giugno, – dichiara Mancini – con il termine delle lezioni, gli studenti aquilani perderanno l’unico punto di riferimento e di aggregazione che hanno avuto nel primo anno post terremoto: la scuola. Le numerose e pur lodevoli iniziative messe in campo per il periodo estivo da parte di associazioni ed enti pubblici e privati non risolvono infatti il problema legato alla perdita dei tradizionali luoghi di incontro per i giovani della città. Le linee guida pubblicate in questi giorni, d’altro canto, non stabiliscono con chiarezza modalità, tempi e risorse per la ricostruzione del centro storico. Si individuano infatti delle zone da cui partire con gli interventi e si suddividono questi ultimi in opere che richiederanno tempi lunghi e altre per cui saranno sufficienti tempi di realizzazione più brevi, ma non vi è chiarezza su cosa si intenda, in termini di mesi o di anni, per “lungo termine” e “medio termine”. Occorre invece analizzare subito la possibilità di partire con interventi che consentano la fruibilità di alcune zone, come la villa Comunale, il corso Federico II e il corso Vittorio Emanuele, come pure piazza Battaglione Alpini e la zona di San Bernardino, che in parte sono state riaperte e in parte potranno riaprire a breve almeno alla percorrenza pedonale”.
“Vi sarebbero così tempi certi – prosegue il consigliere dell’Italia dei valori – sul recupero dei luoghi che costituiscono, da sempre, il ritrovo di tutti i cittadini aquilani e, in particolare, dei giovani, e il conseguente riappropriarsi della normalità e della vita cittadina.
Dobbiamo ricordare che la città, a settembre, ha ripreso a vivere, anche grazie al fatto che molti ragazzi hanno chiesto alle famiglie di tornare, costringendole in molti casi a interminabili viaggi per consentire agli studenti di frequentare la “loro” scuola. Dopo un anno di sacrifici credo dunque sia necessario dare tempi certi sulla ricostruzione, per evitare che lo spopolamento scongiurato nel 2009 si verifichi con l’avvio del nuovo anno scolastico. I primi segnali già ci sono: alcune scuole, come il liceo classico, la cui utenza era per la maggior parte costituita da studenti residenti nel centro storico, hanno avuto una perdita di iscritti considerevole rispetto all’anno precedente. Il che vuol dire che molte famiglie si preparano ad abbandonare la città e a trasferirsi altrove. Sono questi i problemi reali. Non so a quanti cittadini interessi veramente la polemica sul conferimento della cittadinanza onoraria a Bertolaso. La direzione invece in cui dobbiamo lavorare con unità e determinazione è la ricostruzione di una vita normale e accettabile, soprattutto per i giovani. Per questo occorrono ordinanze snelle, contrariamente a quanto accaduto finora con la cosiddetta ricostruzione leggera, mentre l’unità di missione, da parte sua, deve dare tempi certi e connotare un impegno preciso per la ricostruzione e la restituzione alla città di quei luoghi che, da sempre, ne costituiscono l’anima e il cuore pulsante”. (Nella foto Angelo Mancini)


14 Maggio 2010

Categoria : Politica
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