I sindacati e l’agenzia ARTA


L’Aquila – I sindacalisti Claudio Zoccoli ANAAO-ASSOMED, Sebastiano Bianco SDS-SNABI e Giovanna Mancinelli FEDIR Sanità scrivono: “Queste Organizzazioni sindacali, rappresentative della dirigenza dell’ARTA Agenzia Regionale di Tutela Ambientale, avrebbero sorvolato su alcune recenti dichiarazioni di politici locali e su notizie apparse sui giornali, se esse non costituissero informazioni errate e rischiose per la credibilità dell’Agenzia e per il servizio che essa quotidianamente svolge per la tutela dell’ ambiente e della salute.
1) La prima affermazione che necessita di correzione riguarda il numero dei dirigenti dell’Agenzia, ritenuto eccessivo. Il numero dei dirigenti è attualmente di 27, a fronte di una dotazione organica di circa 220 persone. Il rapporto è quindi di un dirigente ogni otto unità di personale: tale rapporto è inferiore a quello di varie altre agenzie ambientali ( per esempio la Lombardia che ha invece un dirigente ogni sei dipendenti; la media è di circa 1 a 7) come si può vedere dal grafico qui riportato, estratto dall’ultimo Rapporto Benchmarking dell’ ONOG (Osservatorio Nazionale delle Agenzie Ambientali) a cui si consiglia di fare riferimento per eventuali approfondimenti circa il Sistema delle Agenzie ambientali in Italia.

http://www.onog.it/site/it-IT/

2) Gli stipendi elevati di alcuni dirigenti.
E’ legittimo fare considerazioni sull’entità degli emolumenti, ma è errato accomunare gli stipendi della dirigenza della Regione, dell’ ARIT, dell’ ARSSA a quelli della dirigenza ARTA. Il Contratto di Lavoro della dirigenza dell’Agenzia ambientale è quello del Comparto Sanità, mentre alla dirigenza regionale si applica il Contratto degli Enti locali. Tra le differenze tra le due diverse aree di contrattazione, si osserva, per esempio, che gli emolumenti della dirigenza regionale sono costituiti per la maggior parte dalla retribuzione di risultato i cui fondi afferiscono al bilancio regionale (e che viene percepita dai dirigenti a seguito di valutazione positiva e al raggiungimento degli obiettivi) mentre il trattamento economico dei dirigenti dell’Agenzia (con l’esclusione dei direttore generale, tecnico e amministrativo, tutti vacanti al momento) è invece costituito per la gran parte (circa l’85%) dalla retribuzione di posizione, i cui fondi gravano sul Fondo Sanitario Nazionale. Nel caso della dirigenza ARTA la parte significativa dello stipendio viene cioè decisa dalla contrattazione nazionale che, come noto, si svolge a Roma presso l’ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale della Pubbliche.Amministrazioni).
Tale retribuzione potrebbe essere potenzialmente incrementata solo a seguito della contrattazione decentrata aziendale che definisce invece il trattamento accessorio del salario e che viene effettivamente alimentato con risorse regionali. Nell’ARTA l’ultima contrattazione integrativa aziendale risale al 2002 e non è ancora stata rinnovata. ( Queste OO.SS. l’anno scorso portarono all’attenzione dell’opinione pubblica, tra altre, anche questa questione).
(http://www.primadanoi.it/notizie/19861-Sindacati-Arta-contro-il-direttore-Gaetano-Basti).
Per quanto attiene l’ARTA, dunque, la comparazione dei trattamenti economici dovrebbe più correttamente essere fatta con la dirigenza delle altre agenzie per l’ambiente, delle ASL, degli Istituti Zooprofilattici.
Sono questi gli Enti, infatti, a cui l’Agenzia ambientale può essere paragonata per quanto attiene gli aspetti giuridici, organizzativi ed economici. Analoghi sono i requisiti di accesso alla carriera dirigenziale, le modalità di attribuzione e di valutazione degli incarichi. I loro compiti istituzionali sono definiti da Leggi nazionali prima ancora che da quelle regionali.
Va infine aggiunto che, in ossequio alle disposizioni ministeriali, i trattamenti economici di tutta la dirigenza ARTA, nelle loro componenti stipendiali, sono state da tempo rese pubbliche dall’amministrazione dell’Agenzia e sono facilmente rintracciabili sul sito. Oltre agli stipendi sono pubblicati anche i curricula, i titoli di studio e di carriera, le specializzazioni post universitarie”.


11 Giugno 2010

Categoria : Cronaca
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