Cronaca: Berlusconi alle Regioni, Sulmona, pedaggi, veleni Bussi, Di Cicco


BERLUSCONI – “Rivedremo la manovra”. E’ molto sintetico ma altrettanto importante il messaggio che Silvio Berlusconi fa arrivare dal Brasile alle Regioni che insorgono contro i tagli previsti dalla manovra e chiedono un incontro con il premier. Al suo arrivo a San Paolo, il presidente del Consiglio dedica poche ma decisive battute alla questione sollevata da Roberto Formigoni e aggiunge a quel “rivedremo la manovra” quello che appare come un invito a tornare in altra sede su un argomento cosi’ delicato. “Vediamo, ma adesso siamo qui”, e dunque, fa capire, questioni come queste vanno rimandate al ritorno in Italia per la messa a punto.

SULMONA – Gli alunni delle classi terza, quarta e quinta della sezione B del corso oreficeria metalli dell’Istituto d’arte ‘Mazara’ di Sulmona hanno realizzato un leggio e le croci pettorali che verranno consegnate a Papa Benedetto XVI e ai vescovi in occasione della visita del Pontefice a Sulmona. Le croci e il leggio sono stati realizzati dagli studenti dell’Istituto d’arte in collaborazione con i maestri orafi sulmonesi nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro denominato ‘L’arte nel lavoro: le arti applicate nel tessuto urbano’.

IDV SU PEDAGGI – “Gli evasori e i delinquenti non possono essere toccati,mentre i lavoratori onesti, che non ce la fanno piu’ a pagare le tasse ed il costo della vita insostenibile, adesso dovranno pagare anche i rincari delle autostrade e i pedaggi per i raccordi autostradali. E’ questa la filosofia del Governo Berlusconi”. E’ il commento di Carlo Costantini, capogruppo IdV alla Regione Abruzzo, sulla manovra varata dal governo che ha introdotto i pedaggi per i raccordi autostradali e i rincari delle autostrade. “La stessa filosofia – continua Costantini – che ha ispirato tutti gli articoli della manovra del Governo: togliere ai poveri per non chiedere nulla ai ricchi. Ogni giorno migliaia di lavoratori percorrono l’asse attrezzato. Di nuovo a loro, gia’ costretti a subire il blocco degli aumenti contrattuali ed i tagli alla spesa sociale, vengono chiesti sacrifici”. “Oltre a loro – conclude il capogruppo IdV – a pagare saranno solo le imprese sane, quelle che alimentano l’economia reale e la produzione di ricchezza, gia’ tartassate da ogni punto di vista. A chi si arricchisce, invece, solo con le speculazioni finanziarie (e che di conseguenza non ha bisogno ne’ dell’auto, ne’ del camioncino per spostarsi) ‘zero sacrifici’”.

VELENI BUSSI – Nel corso dell’udienza preliminare, oggi, sulla discarica di Bussi , dove per molti anni sono state scaricate circa 500mila tonnellate di sostanze tossiche, i legali della Montedison hanno presentato istanza di incidente probatorio. Nello specifico hanno chiesto una perizia chimica ed idrogeologica per verificare l’esistenza o meno del nesso di causalita’ tra la produzione dello stabilimento e l’inquinamento. Il pm e le parti civili hanno espresso parere contrario all’istanza. La decisione del gup Luca De Ninis e’ attesa per la prossima udienza prevista per il 9 luglio. Il gup inoltre ha ammesso le produzioni documentali di tutte difese, mentre ha rigettato le istanze di perizia idrogeologica, di esame dei consulenti delle difese e di sequestro di documentazione indicata da alcuni avvocati. Il vice sindaco di Bussi (Pescara), Giulio Di Berardino, a margine dell’udienza, ha annunciato che tra pochi gorni si terra’ un consiglio comunale straordinario per costituire un comitato cittadino con l’obiettivo di approfondire il progetto di messa in sicurezza del sito presentato dal commissario Goio. Fra i reati contestati, a vario titolo, ai 27 imputati avvelenamento delle acque, disastro colposo, commercio di sostanze contraffatte e adulterate, delitti colposi contro la salute pubblica, turbata liberta’ degli incanti, truffa. Fra gli imputati l’ex presidente dell’Aca, Bruno Catena, l’ex presidente dell’Ato, Giorgio D’Ambrosio, e alcuni amministratori della ex Montedison.

DI CICCO – Da oggi Francesco De Cicco e’ il nuovo vicario del questore di Teramo. Proviene dalla questura di Pescara dove ha svolto da dicembre 2008 le funzioni di capo di gabinetto. Nato a Napoli 49 anni fa, laureato in giurisprudenza e scienze delle pubbliche amministrazioni, e’ entrato in polizia nel 1988. Si e’ occupato di inchieste sul racket delle estorsioni, sul traffico di droga, sullo sfruttamento della prostituzione e sulla cattura dei latitanti.
Nel 1996 e’ stato trasferito ad Agrigento dove ha diretto per tre anni la squadra mobile. In quegli anni ha concluso importanti indagini coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Palermo diretta da Giancarlo Caselli, che portarono all’arresto di oltre 80 boss appartenenti a “Cosa Nostra” agrigentina.


28 Giugno 2010

Categoria : Cronaca
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