“Il PD non censuri, ma rifletta”


L’Aquila – (di Antonello Bernardi, consigliere PD) – Non credo che il consigliere comunale Francesco Valentini meriti censure per il suo gesto di mettersi da parte dal partito Democratico. Francesco è stato il consigliere eletto con il maggior numero di preferenze alle elezioni del 2007. Già questo sarebbe un buon motivo per astenersi dagli attacchi da parte dei vertici comunali del Pd. Ritengo che in un periodo come questo, in cui le difficoltà che sta attraversando la città dell’Aquila sono enormi, le considerazioni espresse da Valentini e poste alla base delle sue dimissioni vadano lette come un momento profondo di riflessione e come un atteggiamento costruttivo. Sarebbe un comportamento assolutamente sano se ogni Consigliere, a cominciare da me, formulasse delle considerazioni analoghe e ripensasse al suo vero ruolo di difensore degli interessi di un’intera collettività.Non credo proprio che Valentini si sia chiamato fuori dalla mischia. Anzi, è ancora di più impegnato nella battaglia comune della ricostruzione. Lo ha dimostrato anche in altre occasioni, assumendosi in proprio delle grandi responsabilità, come quella di ‘incatenarsi’ con altri Consiglieri durante il G8 dello scorso anno, per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale e internazionale sui reali problemi scaturiti dalla tragedia dell’Aquila.
Invece di alzare la voce gridando a una sorta di ‘tradimento’ che non esiste, il Pd faccia una riflessione approfondita su questo gesto, messo in atto, peraltro, da una persona che, quando ha deciso di transitare dai Ds al neonato soggetto politico – il Pd appunto –, lo ha fatto con il ‘solo’ entusiasmo. Ha aderito con convinzione alla fase politica che si apriva nel centro sinistra, ritenendo che tale nuova pagina – improntata all’apertura verso tutta la società civile (a cominciare dai giovani come lui) alla questione morale e ai grandi valori della politica come bene di tutta la collettività – fosse perfettamente aderente agli ideali di persone che condividono i suoi stessi pensieri. In queste situazioni, un partito guida (come ritengo debba essere il Pd) farebbe meglio a ponderare bene quanto accaduto, chiedendosi soprattutto perché colui che ha ottenuto i maggiori consensi in fase di rinnovo della massima espressione della democrazia della città – il Consiglio comunale – abbia preso tale decisione.
(Nella foto Antonello Bernardi)


12 Luglio 2010

Categoria : Politica
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