La questione agopuntura


L’Aquila – Dal dr. Carlo Di Stanislao riceviamo: “Caro direttore, ho letto il tuo bel pezzo sull’abusivo, sedicente agopuntore di Corfinio e mi accingo, da agopuntore modesto, diplomato, laureato in medicina e certamente non santone (cura a mala pena solo alcuni dei miei pazienti), ha precisarti quanto grave e complesso è il fenomeno che il caso solleva. L’agopuntura è iniziata a diffondersi in Italia da circa 30 anni ma allora erano una “elite”, sia coloro che la praticavano, sia chi la sceglieva come cura a cui sottoporsi. Aleggiava un alone di mistero e forse anche di “stregoneria” intorno a questa tecnica orientale. A partire dagli anni ’80 c’é stata una reale ed ampia diffusione in tutta l’Italia ma soprattutto nei grandi centri cittadini. Nel 1984 la nostra Associazione ha aperto il primo Ambulatorio italiano all’interno di una struttura pubblica (allora USL-Rm1) e, parallelamente, due Scuole di formazione triennali per medici, presso l’Ospedale Nuovo Regina Margherita e S. Giovanni di Roma. Queste strutture sono state operative per circa otto anni. Oggi le recenti statistiche calcolano che circa 6 milioni di italiani l’anno ricorrono all’ Agopuntura ed altri 6 milioni, alle altre Medicine non Convenzionali: Omeopatia, Fitoterapia, medicina Ayurvedica, Chiropratica, Osteopatia ecc. Il problema di chi decide di sottoporsi all’Agopuntura è sicuramente quello di rassicurarsi sulla “competenza” dell’operatore. In genere si và dal medico su indicazione di altre persone che già hanno ottenuto dei benefici ma questa soluzione, pur essendo valida, può nascondere anche delle sorprese.. Un tempo la maggiore piaga per l’Agopuntura erano gli abusivi, cioè persone che esercitavano pur non essendo medici. Già nel 1982 la Suprema Corte di Cassazione ha stabilito che l’Agopuntura è “atto medico” e, come tale, essa può essere praticata solo da chi è abilitato all’esercizio della professione medica. Anche nel 2003 la Corte di Cassazione ha ribasdito lo stesso fondamento. http://www.menichelli.eu/e-book_00003a.htm Queste prese d’atto della Magistratura hanno ridotto gli abusivi ad un numero irrilevante e quindi essi non rappresentano oggi un grosso problema. C’è ancora in effetti una modalità di abusivismo un pò più sofisticata. Aprire un centro di agopuntura può essere un buon affare perciò alcune persone hanno aperto “centri” di Medicina Cinese, facendo venire dalla Cina o trovando in Europa, cinesi “esperti”. Questi, il più delle volte non sono medici o, nel migliore dei casi, hanno una laurea in medicina tradizionale, conseguita in oriente. Inutile dirvi che questi attestati, non solo non valgono nulla in Europa, ma non danno alcuna garanzia di competenza. Per ovviare al problema legale, in questi centri c’é sempre un medico abilitato che “copre” l’attività di chi pratica l’Agopuntura in maniera illecita. Ogni tanto capita infatti che alcuni ambulatori chiudano perché non è difficile scoprire l’imbroglio. Con questo non vogliamo dire che tutti i centri di Medicina Cinese siano illeciti ma purtroppo ce ne sono tanti, troppi ancora. Il problema dell’improvvisazione può essere risolto solo attraverso una Legge che riconosca e dia delle norme precise alla pratica delle Medicine non Convenzionali (M.n.C.). In alcuni Paesi europei già esiste una regolamentazione ma non in tutti e l’Italia è tra questi ultimi. Nelle due ultime Legislature sono state presentate delle Proposte di Legge che purtroppo non sono giunte in porto ma avrebbero garantito ai cittadini il diritto della “libera scelta terapeutica” ed inserito le M.n.C. nell’ambito degli studi universitari, nonché nei presidi del Servizio Sanitario Nazionale ( ospedali, ambulatori pubblici ecc.). Questa è la vera soluzione finale! Già dal 1997, un anno prima dell’Ordine dei Medici di Roma e in simultanea con Bologna e Milano, l?ordine dei Medici de L’Aquila istituito un “Registro” dei medici che praticano le M.n.C. ed i membri della Commissione (di cui facciamo parte) esaminano periodicamente le richieste dei medici che vogliono essere inseriti. Al riguardo si tiene conto del curriculum della Scuola e del numero di ore di insegnamento effettuati. I Registri dei Medici Agopuntori sono pubblici e se qualcuno vuole, può chiedere all’Ordine competente se questo medico è iscritto o no ai Registri. Cardiali saluti in “punta d’ago” e, ti prego, continua a vigilare. Carlo Di Stanislao”.
(ndr) – Per quel che serve e vale, caro dr.Di Stanislao, siamo qui e continueremo a vigilare. L’impressione è che in questo paese e in questo tempo, ridotti come siamo, non si cavi un ragno dal buco. Ma, come i capitani avventurosi della letteratura che ci è cara, affonderemo con la nave. O almeno la lasceremo per ultimi, quando tutti gli altri saranno in salvo.


14 Luglio 2010

Categoria : Dai Lettori
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