Università, Regione si muova


L’Aquila – I sindacati CGIL FILT (Traporti) FLC (Lavoratori della scuola e dell’Università) scrivono: “Hanno ragione da vendere gli iscritti all’Ateneo aquilano che tramite l’Udu (l’Unione degli studenti universitari) hanno firmato una petizione per richiamare l’attenzione delle istituzioni, a cominciare dalla giunta regionale, sui loro problemi. In particolare i 1.700 universitari che hanno firmato la petizione si soffermano sulla necessità di continuare a garantire loro un servizio di trasporto gratuito, il pagamento delle borse di studio, l’uso di mense decenti e organizzate, incentivazioni all’iscrizione all’ateneo aquilano e una maggiore attenzione verso il problema degli alloggi, di cui chiedono disponibilità nelle strutture pubbliche.
Hanno ragione da vendere perché anche per loro l’emergenza non è finita. Non lo è per tutti coloro che abitano e lavorano all’Aquila e dintorni, ma anche per le migliaia di studenti universitari che dopo il terremoto hanno continuato a puntare sulla qualità della nostra Università. Un argomento e una richiesta d’aiuto non nuovi tuttavia, un richiamo forte che gli studenti hanno già rivolto alla giunta regionale e a chi per suo conto, l’Azienda per il diritto allo studio dell’Aquila, gestisce e dovrebbe far funzionare al meglio i servizi che spettano agli iscritti all’Università.
E’ dunque necessario che il presidente Chiodi, gli assessori regionali competenti, e il commissario dell’Azienda per il diritto allo studio, D’Ascanio, comprendano che dopo 15 mesi dal terremoto l’emergenza non è finita neppure per questi ragazzi e queste ragazze. Devono capirlo per due motivi: perché gli universitari hanno diritto a chiedere ed avere tutti i servizi che servono a studiare all’Aquila anche dopo il sisma, ma anche perché la Regione Abruzzo si accollerebbe la responsabilità di mandare a monte tutto il lavoro che si è fatto in questi mesi, vanificando l’impegno e il sacrificio dell’Università e degli studenti.
D’altra parte a rischiare di perdere questi giovani e queste capacità non è solo L’Aquila ma l’intero l’Abruzzo, perché gli Atenei di altre regioni vicine potrebbero approfittarne, con servizi molto superiori a quelli che offre la nostra regione”.


20 Luglio 2010

Categoria : Cronaca
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